L’ASSEMBLEA DI “PENSARE IBLEO” RILANCIA IL PROGETTO DEL PARCO URBANO

Nel corso di un’assemblea dell’associazione politico-culturale “Pensare Ibleo”, in cui sono stati trattati i problemi che interessano da vicino gli studenti pendolari, e non solo, è stata rilanciata con forza l’idea di realizzare un parco urbano nel sito in cui sorge allo stato attuale la stazione di Ragusa, affiancando allo stesso la metropolitana di superficie.

“C’è la necessità di fare presto – dice il presidente dell’associazione, Enzo Pelligra – perché ci sarà ancora la disponibilità di utilizzare i fondi europei fino a che non si concluda il 2013. Quindi è una palla da prendere al balzo. L’attuale allocazione della stazione ora più che mai è antistorica, non ha senso. Per questo ribadiamo che si debba spostarla in periferia, alla zona industriale, dove già esiste il tracciato ferroviario. Ci sarebbero garanzie per tutti, dai pendolari ai turisti, che potranno raggiungere il centro città in soli 5 minuti. E in quell’area del centro, al posto dello scalo merci, è da realizzare il più grande polmone verde di Ragusa con il trenino di superficie che collega i vari quartieri della città, partendo da Puntarazzi sino ad arrivare all’ospedale Maria Paternò Arezzo a Ibla. Riceveremo, ancora una volta, critiche feroci per quanto riguarda il lancio di questa idea progettuale. Ma mi volete dire che differenza c’è tra avere la stazione in centro oppure a distanza di due-tre chilometri massimo? Soprattutto quando le linee ferroviarie sono state depotenziate e ulteriori tagli si apprestano all’orizzonte?”.

Pelligra prosegue: “Non siamo contro la ferrovia. Ci mancherebbe. Ma bisognerebbe rendersi finalmente conto che dopo cinquant’anni di incuria, di disinteresse, diventa difficile riavviare un discorso di rivitalizzazione della linea ferrata. Lo ribadisco. Conosco ragazzi di 25 anni che non sono mai stati alla stazione di Ragusa. Anzi che hanno candidamente ammesso di non sapere neppure dove sia. Ecco perché è davvero un peccato che un così ampio spazio nel cuore della città resti inutilizzato. Come “Pensare Ibleo” già da tempo abbiamo attivato una progettazione di massima che renderemo nota alla città nel corso di un incontro aperto a tutti in cui formalizzeremo, con appositi elaborati, il percorso che intendiamo portare avanti. Restiamo, comunque, aperti a ogni tipo di confronto. Per trovare eventuali soluzioni migliorative rispetto ad una idea che può rappresentare una base di partenza per aprirci ad un nuovo modo di vivere la città”.

 

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