L’ASCOM DI POZZALLO: “NESSUNA POSSIBILITÀ DI CONFRONTO CON L’AMMINISTRAZIONE AMMATUNA

“Sono rattristato dal fatto di non riuscire a rappresentare al massimo gli associati dell’Ascom di Pozzallo. Inutili e vani, infatti, sono stati i tentativi mossi da questa sezione cittadina al fine di potere concertare insieme con l’attuale amministrazione differenti tematiche che riguardano il commercio in città, i regolamenti, i tributi locali, il turismo, la pianificazione degli eventi ed altre problematiche ancora. Ad oggi, nessuna concertazione è stato possibile portare avanti in modo proficuo”. Lo dice il presidente Gianluca Manenti che si dice parecchio deluso per questo atteggiamento assunto dall’Amministrazione Ammatuna “anche in considerazione del fatto – prosegue – che nei pochi tavoli di confronto avviati, tutte le nostre istanze, tutti i nostri suggerimenti, tutte le nostre richieste, sono andati sempre disattesi e mai tenuti in considerazione. Vorrei aggiungere – dice ancora Manenti – che, dopo aver concordato un modo diverso di gestire la Sagra del pesce con la presenza di diversi ristoratori locali alle varie riunioni sull’argomento, dopo avere stabilito di installare un numero inferiore di stand, per limitare la concorrenza rispetto agli esercizi commerciali presenti in centro, il Comune ha fatto ciò che ha voluto. Mi rattrista ancora di più leggere un documento di protesta, tramite un social network, di un nostro associato che lamenta la concorrenza sleale, documentata da inconfutabili fotografie, proprio davanti al suo negozio, di alcune bancarelle che vendevano souvenir, in pratica prodotti simili rispetto a quelli proposti dal nostro associato. Ecco perché ci chiediamo: ma dove dobbiamo andare a finire? Pozzallo non deve morire”. “Chiederò a tutti i commercianti, anche a chi non fa parte della nostra associazione – aggiunge ancora Manenti – di protestare contro questo modo di agire che arreca un notevole danno alle attività commerciali. Ci hanno tagliato le gambe, stiamo registrando il 70% delle perdite, i negozi di Pozzallo oggi soffrono. Abbiamo di fronte un’Amministrazione comunale che, anziché agevolare il nostro lavoro, si adopera contro la nostra categoria. Pozzallo è distrutta sia dal punto di vista economico che strutturale. Abbiamo un’immagine, compromessa dai media per la difficile questione dei migranti, che nessuno pensa a ricostruire e che ha fatto sì che in parecchi, quest’anno, abbiano disdetto, cambiando la meta delle proprie vacanze. E, come se non bastasse, abbiamo strade dissestate, un arredo urbano lasciato ad una palese incuria anche perché si fa riferimento a deleghe assessoriali necessarie, se non vitali, che non sono state ancora assegnate. L’unica risposta avuta da questa Amministrazione è che facciamo politica. Se fare politica vuol dire difendere gli interessi degli associati che mi onoro di rappresentare, il loro decennale lavoro, la loro stessa esistenza, allora sì, faccio politica e mi onoro di preannunciare che faremo sentire la nostra voce. La nostra sarà una protesta civile: si tratta di una prima azione per dimostrare che siamo presenti. Un giorno di protesta per non chiudere per sempre”.

 

 

 

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