L’ARROGANZA VIAGGIA?

 

Stabilito che l’indifferenza non cammina, non è viaggiatrice, scopriamo quali altre emozioni sensazioni si prestano -idealmente- a viaggiare.

La delusione? No, forse si contorce, s’avvita su se stessa. Più che altro è ferma in pensieri negativi di aspettative mancate…Se mai, quando si “allontana” piano e va sparendo, è proprio allora che riprende un cammino, salutare.

C’è movimento nelle azioni -dal latino agere, mettere in moto, agire…-, ma valgono anche il senso e la direzione, per darne connotazioni precise.

La paura e la solitudine, quanto camminano, se camminano? La prima immobilizza, cristallizza ogni gesto, ogni pensiero. La seconda, nel vuoto circostante, sente, -si- ascolta, fa eco, guarda, aspetta…ma non incontra.

La fantasia, la creatività, il coraggio sono invece buoni viaggiatori, come l’allegria, la gioia, la serenità. Hanno passi diversi, questo sì, ma sono in movimento.

Passo regolare e quieto, la serenità. Passo saltellante l’allegria. Passo danzante e ampio, la gioia.

Più o meno, certo, anche il ritmo varia…

Un’altra non viaggiatrice è la noia: adagiata, immobile, in un grigio torpore, sonnolenta -anche se, sistemata su un’amaca sotto una palma al sole, per qualche ora ci sta pure bene!

 

E la speranza? E’ come luce-guida sull’itinerario del viaggio, un faro che illumina il mare dei cambiamenti.

 

E l’arroganza? L’arroganza corre, rotola scalcagnata, non è una viaggiatrice vera, seria, e nemmeno buona turista: piuttosto un panzer da guerra! Più che altro arriva, a testa bassa come un ariete con grosse corna…

L’arroganza è come un turista che dei luoghi, dei paesaggi, della gente, degli oggetti, di tutto se ne fa un baffo: “usa e getta”, immondizie ai quattro venti. Piomba pesante, indisponente, disturbando la pace dei luoghi, i paesaggi interiori e quelli esteriori, degli altri. Grida, sputa, si gonfia, occupa più di un posto, trasborda ingombra, spinge. In un certo senso: vomita parole cattive e gesti scomposti…Frase più comune -perché è anche senza fantasia-: “Lei non sa chi sono io…!”

 

E niente va bene, di quel che c’è ed è fatto: tutto da rifare, ma a personale misura di arrogante.

Circolo chiuso dunque. Da sé a sé, un sé ipertrofico che lede la libertà altrui. Non sa cosa siano il rispetto, la convivenza, il diritto equo, le distanze equilibrate. Alla fine forse è solo lo stagnante insopportabile che ha dentro sé, ma che vede negli altri, fuori o l’incapacità di accompagnarsi al meglio di se stesso.

 

Da tutto questo gioco di emozioni e viaggi, esce vittorioso l’amore! Lui sì, è il viaggiatore per eccellenza!

Sia l’alto “Amor che move il sole e le altre stelle” del Paradiso della Divina Commedia di Dante, sia “L’amore che si muove…come un vento gentile” del giovane trio i Volo -per “muoverci” anche noi da un pensiero, accenno, classico al moderno leggero…

 

Tutti viaggi questi nelle sensazioni e nelle emozioni, dove l’abbraccio di partenza ed arrivo siano, possano essere, punti di energia sulla linea dei percorsi mutanti e infiniti!                                                              Tiziana Margoni

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