Martedì 21 gennaio, l’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa darà il benvenuto a tre studenti del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia della Libera Università degli Studi “Kore” di Enna, segnando il ritorno, dopo circa 15 anni, di un ospedale del capoluogo come punto di riferimento per la formazione medica. Gli studenti inizieranno il […]
L’ARROGANZA VIAGGIA?
10 Set 2015 15:57
Stabilito che l’indifferenza non cammina, non è viaggiatrice, scopriamo quali altre emozioni sensazioni si prestano -idealmente- a viaggiare.
La delusione? No, forse si contorce, s’avvita su se stessa. Più che altro è ferma in pensieri negativi di aspettative mancate…Se mai, quando si “allontana” piano e va sparendo, è proprio allora che riprende un cammino, salutare.
C’è movimento nelle azioni -dal latino agere, mettere in moto, agire…-, ma valgono anche il senso e la direzione, per darne connotazioni precise.
La paura e la solitudine, quanto camminano, se camminano? La prima immobilizza, cristallizza ogni gesto, ogni pensiero. La seconda, nel vuoto circostante, sente, -si- ascolta, fa eco, guarda, aspetta…ma non incontra.
La fantasia, la creatività, il coraggio sono invece buoni viaggiatori, come l’allegria, la gioia, la serenità. Hanno passi diversi, questo sì, ma sono in movimento.
Passo regolare e quieto, la serenità. Passo saltellante l’allegria. Passo danzante e ampio, la gioia.
Più o meno, certo, anche il ritmo varia…
Un’altra non viaggiatrice è la noia: adagiata, immobile, in un grigio torpore, sonnolenta -anche se, sistemata su un’amaca sotto una palma al sole, per qualche ora ci sta pure bene!
E la speranza? E’ come luce-guida sull’itinerario del viaggio, un faro che illumina il mare dei cambiamenti.
E l’arroganza? L’arroganza corre, rotola scalcagnata, non è una viaggiatrice vera, seria, e nemmeno buona turista: piuttosto un panzer da guerra! Più che altro arriva, a testa bassa come un ariete con grosse corna…
L’arroganza è come un turista che dei luoghi, dei paesaggi, della gente, degli oggetti, di tutto se ne fa un baffo: “usa e getta”, immondizie ai quattro venti. Piomba pesante, indisponente, disturbando la pace dei luoghi, i paesaggi interiori e quelli esteriori, degli altri. Grida, sputa, si gonfia, occupa più di un posto, trasborda ingombra, spinge. In un certo senso: vomita parole cattive e gesti scomposti…Frase più comune -perché è anche senza fantasia-: “Lei non sa chi sono io…!”
E niente va bene, di quel che c’è ed è fatto: tutto da rifare, ma a personale misura di arrogante.
Circolo chiuso dunque. Da sé a sé, un sé ipertrofico che lede la libertà altrui. Non sa cosa siano il rispetto, la convivenza, il diritto equo, le distanze equilibrate. Alla fine forse è solo lo stagnante insopportabile che ha dentro sé, ma che vede negli altri, fuori o l’incapacità di accompagnarsi al meglio di se stesso.
Da tutto questo gioco di emozioni e viaggi, esce vittorioso l’amore! Lui sì, è il viaggiatore per eccellenza!
Sia l’alto “Amor che move il sole e le altre stelle” del Paradiso della Divina Commedia di Dante, sia “L’amore che si muove…come un vento gentile” del giovane trio i Volo -per “muoverci” anche noi da un pensiero, accenno, classico al moderno leggero…
Tutti viaggi questi nelle sensazioni e nelle emozioni, dove l’abbraccio di partenza ed arrivo siano, possano essere, punti di energia sulla linea dei percorsi mutanti e infiniti! Tiziana Margoni
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