L’ABBRACCIO DELLA CITTA’ DI COMISO A MARIA ADDOLORATA

 

Il caloroso abbraccio della città. La devozione e l’affetto nei confronti di Maria Santissima Addolorata. Ci sono stati lo stesso, ieri pomeriggio, nonostante il quadro atmosferico condizionato da un vento impetuoso che ha reso più complesse le varie fasi di un rito di grande valenza e suggestione per l’intera comunità di Comiso. Dopo la solenne celebrazione eucaristica, il fercolo che ospita il settecentesco simulacro della Madonna, messo in rilievo dal magnifico baldacchino dorato, si è mosso lungo la navata centrale della Chiesa Madre sino all’uscita sul sagrato salutata da grida di giubilo. Da qui il baldacchino è andato avanti lungo il proprio percorso, tra due ali di folla, sostenuto dai portatori che hanno espresso la propria devozione gridando a ripetizione “Viva Maria Addolorata”. Il simulacro ha poi raggiunto piazza Fonte Diana dove il coro di voci bianche ha avuto modo di cantare l’inno composto da monsignor Francesco Rimmaudo e musicato dal maestro Alfio Pulvirenti nel 1910 che esalta l’accorato “Salve alla Madre” di tutti i fedeli presenti. Subito dopo, lo scoppio di una pioggia di quadratini di carta colorati, che sono calati come una pioggia sui fedeli in attesa, ha dato il via alla lunga processione che ha interessato le vie principali della città. L’arciprete parroco don Antonio Baionetta, il sindaco Giuseppe Alfano, assieme alle altre autorità religiose, civili e militari, hanno preceduto il passaggio del fercolo che è stato salutato con estremo fervore dagli stessi cittadini che hanno così rinnovato il proprio patto di devozione nei confronti dell’Addolorata. I fiori innumerevoli che sono piovuti da tutti i balconi, l’agitare dei bianchi fazzoletti dei bambini dell’inno, lo scampanio, il tuonare delle bombe, assieme all’esecuzione della storica marcetta delle diverse bande musicali e ai “Viva Maria Addolorata” entusiastici con cui è stato accolto il bel simulacro, soprattutto nel suo primo apparire, tra i fedeli in piazza, hanno avuto una evidenza straordinaria, fornendo a chi assiste una sensazione di pace e letizia. In serata, poi, dopo il completamento del percorso, il simulacro è ritornato in piazza per restituirsi in chiesa subissato da moltitudini di “Viva Maria Addolorata”. La festa è stata chiusa dallo spettacolo “E io sarò cielo” del regista Umberto Saraceni. Una riflessione sui mali del mondo per aprire le porte alla speranza, accolto con entusiasmo, al posto dei fuochi artificiali, dai fedeli presenti. L’ottavario della festa si terrà da oggi, 21 maggio, sino al 26. Le celebrazioni eucaristiche saranno presiedute dai parroci della città e dagli assistenti dei vari movimenti. Domenica 27 maggio, alle 11, ci sarà la celebrazione eucaristica animata dal coro dei giovanissimi e giovani della parrocchia, alle 18,30 la recita del Santo rosario e la coroncina del mese di maggio. Alle 19, invece, è in programma la celebrazione eucaristica presieduta dall’arciprete parroco don Antonio Baionetta e animata dalla corale parrocchiale. Al termine della celebrazione il comitato consegnerà tre borse di studio a studenti meritevoli.

 

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