Mentre l’azienda sanitaria continua a rivendicare risultati positivi nella riduzione delle liste d’attesa, sul territorio emergono episodi che sollevano interrogativi sulla reale efficacia del sistema. A portare all’attenzione pubblica una vicenda emblematica è il Comitato Civico Articolo 32, che segnala quanto accaduto nei giorni scorsi a un paziente dell’ospedale di Modica. «La mattina del 16 […]
La tirannia della democrazia. La mediocrità garantisce più del buon governo
28 Giu 2017 16:55
Esiste in statistica la legge dei
grandi numeri per cui in un evento a due soli risultati possibili, se assolutamente
casuale e aleatorio e se ripetuto per molte volte, quale ad esempio il lancio
di una moneta non truccata, entrambi si presenteranno per il 50% dei casi. Su
40.000 lanci di una moneta, sia testa sia croce, compariranno entrambi per
20.000 volte più o meno un limitatissimo numero di casi.
Una competizione elettorale, con
qualsiasi sistema elettorale, ha, sempre e comunque, due soli possibili
risultati: la coalizione che andrà al governo e quella che resterà
all’opposizione pertanto può essere assimilata al lancio di una moneta. Se
inoltre entrambe le coalizioni sono impregnate di mediocrità, confusione e
vaghezza nella proposta e nell’azione politica e amministrativa, l’evento può
considerarsi assolutamente casuale ed aleatorio con la conseguenza certa e matematica
della garanzia, per entrambe le coalizioni, del 50% dei suffragi. Vincere le
elezioni significherà allora spostare qualche migliaio di voti da una parte
all’altra, operazione questa assolutamente sganciata da una qualsiasi
valutazione razionale e consapevole dell’azione politica e amministrativa.
In sostanza mediocrità confusione
vaghezza insulsaggine inconsistenza insipidezza, se praticate da entrambe le
coalizioni, garantiscono, ad entrambe, il 50% dei suffragi ovvero, in termini
elettorali, pagano più delle scelte coraggiose e lungimiranti e, per ciò
stesso, rischiose con la conseguenza che la competizione genera non già
emulazione e miglioramento bensì mediocrità confusione vaghezza insulsaggine
inconsistenza insipidezza.
Ciò è possibile anche in conseguenza
del diffuso consumismo nonché della terziarizzazione della società. Impiegati e
professionisti si trovano sia nei partiti del centro sinistra che in quelli del
centro destra per cui l’adesione ad uno degli schieramenti non è dettata da
precisi interessi da difendere bensì da residui ideologici, da storie
personali, da convenienze contingenti, da simpatie. Scegliere un partito
somiglia sempre più alla scelta della squadra per cui tifare e le dispute
politiche televisive hanno la stessa struttura del “Processo del
lunedì” e di “Quelli del calcio”: non dell’approfondimento ma
della scazzottata verbale. Alle elezioni ci si appassiona con lo stesso
trasporto che si ha per i protagonisti del “Grande fratello” o per le
ragazze del concorso di “Miss Italia” o per le canzoni del
“Festival di Sanremo”. Tutto viene consumato e digerito nella grande
macina dell’«usa e getta»!
Ecco una possibile spiegazione del
perché, all’interno delle coalizioni e dei partiti, potere e disputa politica,
sono giocati non per la ricerca di risposte nuove ai bisogni vecchi e nuovi dei
cittadini, non per orientare e guidare la società civile verso traguardi più
avanzati ma, quasi del tutto, per seguire e catturare gli umori del momento. Ecco
perché non si ha dibattito ma polemica e contesa, non si formano gruppi di
opinione ma camarille, non si pensa al futuro ma all’immediato. Sembra che
società civile e classe politica, come appagate dalle conquiste della passata
stagione, pensino più a spartirsi il “patrimonio” ereditato che ad
aumentarlo. Almeno fin tanto che una qualche situazione traumatica o l’emergere
di forti e diffusi bisogni non induca la classe politica a cambiare andazzo.
Quali le conseguenze?! Aumenterà la
disaffezione alla politica; andrà a votare, come in America, il 30% della
popolazione; le decisioni importanti resteranno, come sempre, appannaggio di
ristrette élite. Che problema è: il Presidente USA non influenza pesantemente
il mondo con poco più del 15% dei consensi del suo popolo?!
Avvilente degradante umiliante
scoraggiante deprimente!!!
Comunque la politica va praticata
così come la vita va vissuta!!!
Ragusa, 6 gennaio 2010
Ciccio
Schembari
Articolo
pubblicato sul n. 54/2010 “Il
dittatore” della rivista ondine www.operaincerta.it
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