Martedì 21 gennaio, l’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa darà il benvenuto a tre studenti del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia della Libera Università degli Studi “Kore” di Enna, segnando il ritorno, dopo circa 15 anni, di un ospedale del capoluogo come punto di riferimento per la formazione medica. Gli studenti inizieranno il […]
LA STORIA INFINITA: I MARO’ ITALIANI
12 Mar 2013 20:09
Tutti preoccupati della situazione politica italiana, della “guerra dei roses”tra Bersani e Grillo, delle imminenti nomine alla camera e al senato, i nostri due Marò accusati di aver ucciso due pescatori, scambiati per pirati, combattono con la Corte di giustizia dell’India. La storia è infinita ma lo Stato Italiano ha deciso che loro, in congedo elettorale in Italia, non ritorneranno in India, in quanto devono essere processati in Italia. A detta del Comandante, non sono stati i due marò italiani a uccidere i pescatori ma gli indiani. Lo afferma a Radio Capital Carlo Noviello, comandante in seconda dell’Enrica Lexie a bordo della quale si trovavano Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Noviello ricostruisce così le fasi della vicenda: “eravamo sul ponte. Quando la barca si è avvicinata a 100 metri, Latorre ha fatto le segnalazioni ottiche, poi ha mostrato il fucile. Ma loro continuavano imperterriti ad avvicinarsi, in una chiara manovra d’abbordaggio. E allora Girone e Latorre hanno sparato. In acqua, però. Quando la barca si è allontanata, col binocolo abbiamo visto che erano armati ma non era morto nessuno, e le due persone, fuori dal cabinato, erano ancora in piedi”. “Dopo – aggiunge il comandante – c’é stato un altro scontro a fuoco, fuori dal porto, con la guardia costiera locale di Koci. Penso che i due pescatori morti fossero quelli. E per coprire questo errore siamo capitati noi di mezzo. Anche perché la guardia costiera di Mumbai, quando mi ha telefonato, mi ha detto esplicitamente di entrare a Koci perché loro avevano catturato due barchette sospette pirata e volevano il nostro eventuale riconoscimento. Ci hanno fatti avvicinare con l’inganno”. La nave italiana infatti era “a venti miglia e mezzo, in acque internazionali – assicura Noviello – La posizione l’ho messa io sulla carta”.
Certamente, questa dei due marò italiani sta diventando, anzi, è diventato un caso internazionale, tra contrasti fra l’India e l’Italia, in cui interviene ,anche, l’Onu. In India, diverse le manifestazioni dei pescatori contro i marò, ma siamo sempre più consapevoli che i nostri marò, pur avendo sparato, non volevano colpire i pescatori. Oltretutto, dalle dichiarazioni del comandante, probabilmente non sono stati loro a colpire , ma gli stessi indiani. Si sono voluti trovare i capri espiatori? Si vuole colpire l’Italia?
Sappiamo solamente che non si possono tenere per anni due persone sotto accusa. I diritti della persona vanno rispettati. Sembra che l’India sia poco rispettosa dei diritti dell’uomo!
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