La speranza, la più umile delle tre virtù teologali. A Modica incontro con don Berckus Duverly Goma

Don Duverly è venuto a Modica, nei giorni scorsi al Palazzo della cultura, per presentare la sua ultima fatica letteraria, il libro “Spes Triumphi”, e con essa anche tematiche delicate ed importanti per la vita e la crescita dell’uomo e di una comunità. Un confronto culturale con il monaco benedettino silvestrino, nato in Congo ed attualmente segretario e consigliere priorale del Monastero San Vincenzo di Bassano Romano. L’evento è stato organizzato dall’Amministrazione Monisteri ed ha visto come moderatrice l’avvocato del Tribunale apostolico della Rota Romana ed attuale presidente del Consiglio comunale, Maria Cristina Minardo.

La speranza, una delle tre virtù teologali insieme alla fede ed alla carità, è la forza della vita.

“È la più umile delle tre virtù teologali, perché rimane nascosta” ne ha parlato così Papa Francesco in una delle sue Omelie a Santa Marta: “la speranza è una virtù rischiosa, una virtù, come dice San Paolo, di un’ardente aspettativa verso la rivelazione del Figlio di Dio. Non è un’illusione. È una virtù che non delude mai, concreta: se tu speri, mai sarai deluso”.

Il vissuto di Don Berckus per riflettere sulla forza della vita.

“Lo troviamo nel suo libro e e con esso un contributo significativo a livello culturale e della conoscenza in generale – ha commentato Maria Cristina Minardo a margine dell’incontro – durante i lavori, nell’affrontare tematiche di estrema attualità e di straordinaria importanza per la nostra comunità, è venuto fuori che promuovere valori fondamentali come la speranza e la resilienza significa avvalorare il nostro bagaglio culturale e consolidare la nostra crescita interiore lasciando che diventi opportunità di riflessione e di crescita per la comunità, per la nostra comunità modicana”.

 L’evento con Don Berckus Duverly Goma è stato un momento formativo e culturale di estremo rilievo.

“E’ stata un’occasione di confronto che ci ha permesso di condividere direttamente con il monaco benedettino la sua esperienza personale come parroco, come direttore spirituale e come studioso e poter riflettere insieme sulla speranza cristiana che è certezza. Una speranza che ha una accezione diversa, che va vissuta, non semplicemente definita – commenta ancora Maria Cristina Minardo – una speranza che, ancorata alla fede, diventa trionfante naturalmente mantenendo costante l’impegno a coltivare quei valori fondamentali, quale la speranza e la resilienza, per la crescita personale e più in generale dell’intera collettività”.

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