È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA SCUOLA RENDE GRANDE UNA NAZIONE
11 Nov 2012 10:45
Dal discorso in occasione della rielezione di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti: “ Vogliamo che i nostri figli crescano in un paese dove abbiano accesso alle migliori scuole e all’insegnamento dei migliori docenti. Un paese che porti avanti la propria leadership nella tecnologia, e nell’innovazione e nelle scoperte, con tutto il lavoro e le possibilità di impiego che ne conseguono. … Questo paese ha più ricchezze degli altri, ma non è questo a farci ricchi. Abbiamo l’esercito più potente della storia, ma non è questo a farci forti.”
Abbiamo estrapolato solo qualche riga del bellissimo discorso di Barack Obama, benché la scuola sia stata citata per ben sette volte, perché mi sembra che proprio il problema della scuola in Italia sia stato messo in secondo piano.
Eppure abbiamo un Presidente del Consiglio che di scuola se ne intende. Mario Monti è laureato in economia all’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano, nel 1969 è professore ordinario presso l’Università degli Studi di Trento, dal 1970 è docente presso l’Università degli Studi di Torino che lascia nel 1985 per diventare professore di economia politica presso l’Università Bocconi di Milano, dove diventa direttore dell’Istituto di Economia Politica. Sempre alla Bocconi assume la carica di rettore (1989-1994) e successivamente quella di presidente (1994) di cui, a seguito della nomina alla Presidenza del Consiglio, ha richiesto la sospensione temporanea.
Tutto un curriculum all’interno di una scuola di eccellenza a livello internazionale. E’ vero che la Bocconi è una scuola privata, ma è una scuola che funziona e il nostro presidente del Consiglio, e anche alcuni suoi ministri, sanno quali sono i sistemi per farla funzionare: perfetta organizzazione, rigore nelle metodiche di insegnamento, qualità e valutazione degli insegnanti.
Tutte metodiche che si potrebbero benissimo applicare anche alla scuola pubblica. Si dirà che la Bocconi è una scuola privata, e quindi si paga, ma un investimento nella scuola pubblica, per quanto ingente possa essere, è un investimento che avrebbe un immenso ritorno nello sviluppo economico e civile del paese, molto più della scoperta di un immenso giacimento di oro o di petrolio.
La ricchezza di un paese non è più garantita dalle materie prime e dal lavoro manuale ma, in un’epoca di globalizzazione, dove ciò si può trovare ovunque, solo dall’intelligenza e dalla cultura. Come dice Obama, un paese che coltiva e fa crescere la propria scuola, è in grado di portare avanti la propria leadership nella tecnologia, nell’innovazione e nelle scoperte, con tutto il lavoro e le possibilità di impiego che ne conseguono.
Non solo, ma un paese di cittadini colti e intelligenti si rende conto delle necessità del proprio paese e di ciò che serve per costruire un futuro migliore per se e per i propri figli. E non va appresso al primo pifferaio che si presenta in televisione o su internet per seguirlo, senza sapere dove questo lo porterà.
Il ministro Profumo ha dichiarato che anche da noi la scuola è in cima ai progetti del governo e ha parlato di edilizia scolastica, riscaldamento, concorsi. Non sono uno specialista, ma da ex studente (troppo ex), da genitore di figli che hanno frequentato una scuola per lo più disastrata e da ex manager pubblico credo che i problemi siano altri. Ne parleremo la settimana prossima.
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