LA SANITA’ MODICANA ALLO SBANDO

In queste settimane sono stato letteralmente bombardato da e-mail e messaggi da parte dei miei concittadini che hanno manifestato tutto il loro disappunto sullo stato della Sanità a Modica. In molti riferiscono della propria personale Odissea al Pronto Soccorso di Modica: tra questi, anche casi abbastanza seri che hanno ricevuto le prime cure dopo tre ore di attesa. Il motivo è sempre lo stesso: carenza di personale! Si può operare con un solo dottore e un paio di infermieri? E’ semplicemente vergognoso. E tutto questo arriva in un momento in cui il Governo Renzi continua ad operare tagli alla Sanità. Potreste accusarmi di populismo se dicessi che con gli stipendi dei mega direttori galattici e vice direttori, ci si potrebbero pagare 100 dottori e 100 infermieri nei vari presidi ospedalieri della provincia, dando così vera assistenza a migliaia di cittadini che, tra l’altro, pagano delle tasse altissime per avere in cambio dei servizi e assistenza sanitaria da terzo mondo. 

Ma il mio ruolo regionale mi impone di valutare i problemi a 360 gradi e non limitarmi ad un solo problema – anche se grave – come quello dello stato di carenza e degrado registrati al Pronto Soccorso di Modica. Dunque, permettetemi di aprire una finestra a livello nazionale. L’Italia spende e investe molto meno rispetto ad altre nazioni dell’occidente e, contestualmente, li spende anche male. Come ci riesce? Iniziando dai costi “Standard”: nelle regioni più virtuose, i vari approviggionamenti sanitari hanno un costo moderato e consono, mentre in altre (come la Sicilia) scatta l’allarme “Sperperometro”, con tutte le voci di spesa alle stelle. E’ mai possibile una roba del genere? Non penso proprio!

Tornando al nostro territorio, sappiamo bene come in tutti i nostri ospedali ci siano dei grossi problemi: dalla scarsa pulizia alla carenza dei posti letto, fino al numero insufficiente di personale. A questo si aggiungono spesso i macchinari che si guastano e vengono riparati dopo secoli; file astronomiche per vari esami e tanto altro, come la spazzatura ammassata negli spazi interni dell’ospedale “Maggiore” di Modica, per non parlare della scandalosa situazione dei dipendenti ASU (ex LSU): zero diritti e mille doveri, senza alcuna tutela e lasciati in purgatorio senza un briciolo di programmazione né aspettative future serie. E mi fermo qui, perché potrei andare avanti all’infinito. 

Il mio timore è che il mondo della sanità sia scappato già da tanto tempo al controllo della buona politica e del buon senso. Ho paura che oggi l’anarchia, la disorganizzazione e i forti interessi – poco chiari – regnino sovrani nella Sanità locale, regionale e anche in quella nazionale. Colpa di una politica mediocre che negli anni ha di fatto lasciato il controllo e la gestione della macchina sanitaria a burocrati vari chiamati anche “Yes Man”, buoni per piccoli piaceri politici per accontentare i soliti amici degli amici. 

Meritocrazia professionale? Quasi zero! Ottimi medici vengono spesso scavalcati e altri, professionalmente meno bravi ma che hanno vari ‘sponsor’ alle spalle, si piazzano magicamnete in ruoli chiave. E, secondo voi, chi paga il conto salato di questo scempio? Ovviamente il cittadino. Alla fine, chi ha più soldi ha anche la possibilità di prendere un aereo e andare a curarsi in altre nazioni, dove i soldi per la sanità vengono spesi in maniera oculata, oserei dire perfetta! 

Cari concittadini, bisogna intervenire per migliorare da subito la nostra Sanità: è arrivato il momento di serrare le fila, perché non possiamo solo lamentarci nel momento in cui siamo costretti a recarci in ospedale per qualche emergenza e entriamo direttamente a contatto con la disorganizzazione. 9 operatori sanitari su 10 corrono e fanno quello che possono, ma è impensabile riuscire a compensare le vistose carenze che esistono. Dobbiamo correre ai ripari immediatamente: mi rifiuto – e penso, come me, tanti altri lo faranno – di soccombere a questo declino. Oggi la soluzione sarebbe spendere molto di più, investire sull’adeguamento tecnologico, ampliare e migliorare le strutture esistenti, assumere personale e formarlo in maniera adeguata, anziché continuare ad alimentare questa emorraggia di danaro pubblico. Voglio vedere quando arriveremo a capire tutti che il punto di partenza è la SALUTE DEI CITTADINI e non il risparmio sanitario. 

So bene che queste dichiarazioni equivalgono ad aver toccato un filo dell’alta tensione con le mani bagnate, ma qualcuno questa “dichiarazione di guerra allo spreco” la deve pur fare. La soluzione politica a tutto questo, a mio modesto parere, non può che passare dal commisariamento di tutte le Aziende Sanitarie Siciliane, per poi formare una commissione parlamentare d’inchiesta e verifica, sia a livello regionale che nazionale. Solo con l’intervento simultaneo del Potere Legislativo, del Potere Esecutivo e del Potere Giudiziario si potrà estirpare e distruggere questo mostro che divora 111 miliardi di euro all’anno (il 7% del PIL Nazionale) e nel contempo eroga servizi e prestazioni sanitarie degni della preistoria, vanificando buona parte del lavoro e del sudore dei dottori, infermieri e tutti quelli schierati in prima linea per dare assistenza diretta al cittadino.

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