LA RISPOSTA DI CALABRESE E’ TOTALMENTE SBAGLIATA

Non si placa la polemica nel Pd in seguito alla nomina di capogruppo al comune di Ragusa. Dopo le parole del Segretario cittadino e la nota a firma Pd – Donne, arriva una puntualizzazione di Giorgio Massari, il quale valuta la risposta di Calabrese sbagliata politicamente e aberrante dal punto di vista dei rapporti tra persone.

“Il segretario Calabrese fraintende ad arte il senso e la lettera di quanto scritto – puntualizza Massari – da nessuna parte, infatti, si è scritto che il capogruppo è stato scelto dal segretario, ma piuttosto che è stato indicato dalla segreteria, attraverso la proposta al coordinamento del discutibile criterio della non cumulabilità delle cariche; solo il consigliere Tumino corrispondeva al criterio: una sorta di “criterium ad personam”.

La richiesta di votazione da noi avanzata – continua – era finalizzata intanto ad affermare che il coordinamento cittadino non può essere solo spettatore passivo della vita di partito, rischio la disaffezione, come, in qualche modo, conferma il fatto che i votanti sono stati venti su una platea di 156 componenti e aventi diritto (mentre i presenti nel corso dell’incontro sono stati circa trentacinque). 

In secondo luogo non ringraziamo il segretario Calabrese di aver fatto un passo indietro e non aver preteso di fare anche il capogruppo, perché siamo convinti che separare le due cariche è una regola elementare della grammatica politica a livello locale; cumulare le due cariche significa schiacciare il partito sull’amministrazione, impedendo un’azione politica di più ampio respiro per il partito stesso.

Quindi è gratuita e fuori contesto l’accusa di spaccare il partito: semplicemente abbiamo sull’organizzazione, sui ruoli, sull’azione politica ,idee diverse dal segretario: questa è la democrazia interna di un partito, democrazia che unisce nella misura in cui la si pratica e la si rispetta.

Ancora, mentre mi è chiaro a quale categoria ascrivere l’affermazione che Barrera non poteva fare il capogruppo per i pochi voti riportati alle elezioni amministrative(300) e alle primarie(più di 700): categoria della contraddizione in termini ; questo criterio dei voti non è stato avanzato da nessuno e non si comprende perché sia tirato fuori ora.  Inoltre, se fosse stato avanzato, dopo il gran rifiuto di Calabrese, il secondo per voti non era il consigliere Tumino.

Non so invece, dove incasellare l’accusa rivolta sempre a Barrera, di svolgere una “ politica poco in linea con quella di netta opposizione della segreteria nei confronti del centrodestra”: forse nella categoria della diffamazione politica? Forse qualcuno non ha chiaro che Barrera era pronto a sfidare l’attuale sindaco, se fosse uscito vincitore dalle primarie.

E’ semplicemente offensivo – conclude Giorgio Massari – sul piano personale bollare come falsità, i ragionamenti e le idee espresse nella nota; non una parola è falsa, non un’offesa personale è stata scagliata. Con serietà e serenità sia io che il consigliere Barrera continueremo la nostra battaglia politica, consapevoli della necessità di tenere vivi i valori fondanti del partito democratico di Ragusa”.

 

 

 

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