LA RISERVATEZZA DEL CITTADINO AL SEMINARIO DELLA SCUOLA PER ASSISTENTI SOCIALI DI MODICA

 

Si è tenuto presso la Scuola per Assistenti Sociali “F. Stagno D’Alcontres” il seminario dal titolo “Il diritto alla riservatezza del cittadino: aspetti socio-giuridici e riflessi sul lavoro del professionista Assistente Sociale”.  L’evento, che è il quarto di una serie di cinque seminari il cui progetto scientifico è stato elaborato dalla Scuola, è stato inserito anche nel piano formativo 2013/2014 per gli Assistenti Sociali, ed è finanziato dall’Ordine degli Assistenti Sociali della Regione Sicilia. Questo quarto seminario ha consentito ai partecipanti anche di conseguire crediti in materia deontologica ai fini della formazione continua e obbligatoria. Ha aperto i lavori il direttore della Scuola, Dr. Gian Piero Saladino, che ha sottolineato l’importanza della riservatezza nei contesti lavorativi degli Assistenti Sociali e nell’intera società. Le due relatrici Assistenti Sociali, la Dott.ssa Giovanna Assenza del Dipartimento di Salute Mentale di Modica dell’Asp 7 di Ragusa e la Dott.ssa Rosaria Ruggeri dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Ragusa, hanno poi approfondito l’argomento, sia dal punto di vista normativo e deontologico, sia dal punto di vista operativo nei contesti di riferimento Dopo gli interventi programmati sono stati attivati i focus group condotti dalla D.ssa Matilde Sessa, dal Dott. Fabio Conti e dal Dott. Corrado Parisi, da cui sono emerse le criticità e le buone prassi vissute dai corsisti, e che i tre conduttori hanno poi restituito in plenaria. Gli interventi dell’Avv. Prof. Emanuele Tringali, Docente di Diritto Amministrativo dell’Università di Messina e del Dott. Francesco Giudice, Consulente della Privacy, hanno fornito ulteriore impulso alla riflessione sugli argomenti trattati con i partecipanti al seminario, che hanno potuto rivolgere loro quesiti che hanno trovato risposte puntuali e utili per la professione. La giornata formativa è stata un momento di scambio prezioso e apprezzato che, partendo dalle norme del codice deontologico, è servita anche a rivedere le procedure idonee a garantire la riservatezza degli utenti dei servizi sociali e gli strumenti da utilizzare a tal fine, anche alla luce del Codice di protezione dei dati personali e sensibili.

 

 

    

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