La Reunion della Fazenda, pregevole iniziativa…perchè a Ragusa si lascia morire tutto?

La notizia della reunione de “La Fazenda” ha avuto un grandissimo successo, con partecipazioni da tutta la provincia, migliaia e migliaia di biglietti staccati e, soprattutto, la forza di riportare in auge un tema molto importante per la nostra società: perchè da noi tutto si lascia morire? Se lo chiede anche un nostro lettore, il quale ci ha scritto una lettera proprio a commento di quell’articolo pubblicato da RagusaOggi che ha voluto ricordare uno storico locale.

“Gentile Direttore,
ho letto della celebrazione dei trenta anni della “Fazenda”, pregevole iniziativa per un locale che poteva essere un punto di forza dell’intrattenimento ed è stato lasciato morire.
Ma questo per Ragusa è un’abitudine, si vive di mode, così come per i bar, i ristoranti, le attività commerciali varie.
Così assistiamo alla chiusura di una grande pasticceria, Di Pasquale, al ridimensionamento di grandi bar, il Mediterraneo, il Caffè Roma, alla chiusura di quasi tutti i negozi di abbigliamento.


Si lascia morire un centro città per intrupparsi nella bellissima Ibla, sempre più difficile da raggiungersi è sempre più esposta al degrado.
Mi scusi lo sfogo, ma i miei ricordi sono ad altri tempi, mi assale la nostalgia passando, o meglio cercando di passare in via Roma, nostalgia dei vari gruppi di amici che, passeggiando, si incontravano per scambiare una chiacchiera, del mitico circolo Turati.


Ma le scrivo anche per segnalarle che la “Fazenda” non compie trent’anni ma è vicina ai cinquanta, l’autore dell’articolo deve essere giovane, cita nomi che non conosco, mancando io da Ragusa dal 1976, e non accenna ai nomi di chi ha fondato la discoteca, ma soprattutto dimentica colui che ha costruito tutte le discoteche che sono nate nella zona di Ragusa: La Villetta, il Charlie Brown, lo Shilling, la Fazenda e il Koala, parlo di Benedetto Giusto, mio amico fraterno”.
Ringraziamo il nostro lettore per averci proposto questa sua riflessione, ma a questo proposito specifichiamo che il nostro articolo non celebrava la Fazenda che sappianmo bene è nata 50 anni fa grazie a Benedetto Giusto, come altri locali a cui ha lavorato, ma i 30 anni dagli anni ’90 , cioè la storia di una generazione.

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