È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA RESA DEI CONTI
07 Apr 2013 19:25
Che un disagio dentro la politica sia evidente è visibile dentro tutti i partiti, dove la democrazia tanto auspicata diventa un optional, è sempre meno messa in atto. La democrazia certamente nei partiti non può essere la diretta, in quanto è mera utopia, ma la rappresentata. Ci rappresentano in Parlamento deputati che noi riteniamo i più rappresentativi nel portare avanti le nostre idee e modo di concepire uno Stato, il popolo, fare le leggi per la comunità. Ed è qui il problema, perché una volta eletti , nella maggior parte dei casi , dimenticano il loro mandato, il Bene Comune e si proiettano verso i loro “particolari”, vuoi elettori, vuoi interessi personali. La crisi della politica e dei partiti ha a che fare con questi fattori .
Pier Ferdinando Casini ammette ad esempio che ha fatto uno sbaglio ad aderire a Monti, ma sarebbe stato meglio se lo avesse chiesto alla base dell’Udc l’adesione o meno a Monti. E’ facile fare le critiche dopo, ma il fatto è che la discussione, il dibattito, la dialettica sono stati degli optional, vuoi per quieto vivere, vuoi per la tendenza di accondiscendere, non criticare per evitare di essere minoranze, all’interno del partito. Chi dice sempre sì ha più possibilità di avere favori. Qui sta il problema. Che cosa significa aderire ad un partito? Forse condividerne ideali, idee, principi, ma non solo, anche partecipare alle linee politiche, nella condivisione logica. Se Pier Ferdinando Casini ha fatto il mea culpa, la dirigenza del partito, Cesa, Buttiglione, De Poli indicono Asssemblee di Drigenti, di Segreterie regionali, dove se la dicono, mandano documenti, ma la base parla sugli web, si riunisce, elabora pensieri idee di partito e di politica, dove si parla di fusione con Lista Civica, aderendo a quella parte sociale della Lista ,rappresentata da Andrea Riccardi, dal sociale, non certamente da Montezemolo e Monti, che rappresentano la finanza, le banche, gli interessi di pochi e non di tutti . Monti sblocca i soldi per le imprese, 40milioni di euro in due anni, ma anche per le banche. Ricordiamoci che per l’Imu, le banche sono considerate Associazioni filantropiche e queste non pagano l’imu.
Ritornando al nostro discorso, vediamo un evidente disagio nell’Udc, proprio per la conduzione padronale del partito, e la base ,o almeno una parte di essa, aderisce al PPE, nella sua valenza europea, ma contro i verticismi. Si richiede qualcosa di diverso, non certamente lo stato attuale, né un Congresso che sia pilotato dall’alto, con le decisioni già prese e non condivise. Non è questione di prendere i vertici e sostituirli, ma di cambiare totalmente rotta se la “Libertà è partecipazione”, volendo usare la canzone di Gaber come momento propulsivo del partito.
L’incontro di Roma, Albano Laziale, ha avuto questo senso, di adesione al PPE, di un nuovo modo di concepire la politica, contro i verticismi e il mancato rinnovamento del partito. L’incontro ad Acicastello ha avuto lo stesso significato. E’ la base che non accetta più le decisioni dal’alto. Lo scontro è generazionale, non per età ma per contenuti.
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