LA REALTA’ RAGUSANA FOTOGRAFATA DA VOTO IBLEO

La lista Voto Ibleo punta i riflettori sul tema  “I luoghi di aggregazione delle nuove generazioni nella città di Ragusa, dopo cinque anni di amministrazione Dipasquale”.  Diversi gli argomenti trattati dai promotori della lista civica con il simbolo della lucertola “Voto Ibleo”, Tuccio Di Stallo e Giovanni Cappuzzello, oggi nel corso di un incontro  tenutosi nella saletta del bar Contè (in via Archimede) con i candidati al consiglio comunale.

“In città – afferma Tuccio Di Stallo – non esistono luoghi di aggregazione per i giovani, ad eccezione di un centro commerciale che ha dato vita alla “generazione dei garage”. In altre città le amministrazioni comunali si sono rivolte a sponsor privati per creare delle bambinopoli. All’Aquila i sociologi hanno lanciato un allarme sociale, c’è una generazione che sta crescendo dentro il garage di un centro commerciale, perché dopo il terremoto, è uno dei pochi luoghi rimasto intatto, a Ragusa sta succedendo la stessa cosa, perché non ci sono centri di aggregazione”. Voto Ibleo fotografa la realtà ragusana e lancia tre proposte per migliorare la qualità della vita riprogettando gli spazi della città, perché diventino un nuovo centro d’interesse per i cittadini. “La prima proposta – continua il promotore di Voto Ibleo – è  un nuovo progetto per palazzo Ina per realizzare nella struttura, non un hotel come ha previsto l’attuale amministrazione, ma un centro commerciale che, in questo caso,  favorirebbe la frequentazione del centro storico e nel contempo restituirebbe ossigeno al commercio.   L’altra è la riqualificazione ed insieme la valorizzazione della vallata Santa Domenica facendo in modo che diventi un punto di riferimento per l’organizzazione di eventi e manifestazioni culturali. La terza si chiama “Cento piazze”, si tratta di un progetto elaborato da un gruppo di architetti della lista che parte da un’esperienza fatta a Roma, consiste nella possibilità di creare in ogni zona della città, spazi liberi per esprimere socialità. Sono tutti progetti che costano poco, basta cambiare prospettiva”.  Poi Giovanni Cappuzzello si è  soffermato sull’idea progettuale per la riqualificazione di palazzo Ina, individuata prima con un concorso indetto dall’amministrazione Dipasquale e poi con un referendum tra le due proposte arrivate prime.  “Ragusa non riesce ad esprimere socialità – afferma Cappuzzello – perché non si progetta la qualità della vita. Nell’elaborazione di un’idea complessiva per immaginare nuovi spazi di aggregazione nel centro storico, l’architetto Silvia La Padula ci ha dato un contributo importante su palazzo Ina.

L’ipotesi di restyling di questo palazzo è abberrante, appare una costrizione dell’amministrazione Dipasquale che ha preferito rivolgersi a professionisti esterni, e certo non hanno l’anima dei ragusani. Difatti questa idea progettuale ci porta in una dimensione arabbeggiante che non si addice al contesto della piazza, dove si trova la cattedrale di San Giovanni, monumento dell’Unesco. Non è solo un fatto estetico, ma ideologico, perché non viene rispettata l’anima della città”.

 

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