È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA POLIZIA DI STATO PROTEGGE TUTTI I BAMBINI
24 Feb 2014 11:03
In data 12 febbraio la Squadra Volanti della Polizia di Stato interveniva presso un’abitazione del centro storico di Ragusa in quanto una madre, affranta da dolore, denunciava l’allontanamento da casa della piccola. Dalle indagini condotte sin dai primi istanti emergeva che la bambina si era recata presso la casa del ventenne ragusano in quanto al momento era agli arresti domiciliari per aver commesso vari reati sulla base di una relazione sentimentale.
Il giovane ed i suoi familiari venivano denunciati per sottrazione consensuale di minore e la bambina, grazie all’intervento della Polizia di Stato veniva affidata ai genitori.
Da quel momento gli investigatori della Squadra Mobile, iniziavano le indagini per appurare se vi fossero state violenze o abusi di altro tipo ai danni della bambina. Il 13 febbraio la piccola, su richiesta della madre, veniva sottoposta a visita ginecologica che escludeva la violenza ma confermava i probabili rapporti sessuali già consumati.
Sin dai primi istanti emergeva che la piccola, innamorata del “bullo” nonché criminale in erba, si era convinta da mesi ad avere rapporti sessuali con lui, andando sempre al suo domicilio, eludendo i controlli dei genitori. S.D. oltre ad aver plagiato la dodicenne, violava le prescrizioni imposte dal giudice di non frequentare persone diverse dai familiari.
I due avevano iniziato una relazione attraverso il social network Facebook e da li la bambina si era innamorata; poi la conoscenza in uno dei centri commerciali e lei che si invaghisce del tutto, tanto che quando lui veniva arrestato per furto si determinava ad andarlo a trovare all’insaputa dei genitori. Da qualche mese la relazione fatta di chat ed sms, ma anche di diversi rapporti sessuali.
Raccolti i gravi indizi di colpevolezza, dall’attività d’indagine emergeva altresì che il giovane, dopo l’intervento della Polizia presso la sua abitazione, stava maturando l’idea di fuggire all’estero, proprio per la paura di essere arrestato, fatto che dimostra altresì la sua consapevolezza di violare la legge nel consumare rapporti sessuali con una bambina. Inoltre a seguito delle indagini è stato riscontrato che il giovane ha tentato di sviare le indagini plagiando la bambina, chiedendole di dichiarare alla Polizia una versione dei fatti completamente diversa ed ancora decine le telefonate ai genitori della piccola per ritirare la querela, arrivando pure a minacciarli.
Considerati i gravi elementi raccolti a carico dell’indagato, il tentativo di inquinare le prove ed il concreto pericolo di fuga all’estero pianificato nei minimi dettagli con un’altra “amica” residente a Napoli, si procedeva al fermo di indiziato di delitto, accompagnando il giovane criminale in carcere, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
In corso vi sono ulteriori indagini sul conto di questo ragazzo per appurare la sua responsabilità in merito a fatti analoghi commessi ai danni di altre minori.
“La Polizia di Stato da sempre impegnata a proteggere i bambini da ogni pericolo, raccomanda ai genitori e ad ogni persona che ne hanno la cura, di segnalare alla Squadra Mobile ogni elemento utile per appurare se adulti possono aver abusato di loro”.
“Si rammenta che non è possibile consumare rapporti sessuali con minori al di sotto dei 14 anni a prescindere dall’età dell’altro partner. La legge è posta a protezione del minore, considerato che i bambini non hanno ancora raggiunto la maturazione psicofisica per determinarsi liberamente e volontariamente nello scegliere se e quando avere rapporti sessuali; i trasgressori, proprio per questo, soggiacciono alla stessa pena prevista per la violenza sessuale, ovvero la reclusione da 5 a 10 anni”.
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