LA POLITICA TORNI AD OCCUPARSI DELLE ISTANZE DELLA COMUNITA’

Un documento che sintetizza i motivi della protesta portata avanti dal Movimento dei Forconi quello discusso dal consiglio comunale di Ragusa, un modo per farsì che la politica torni ad occuparsi delle problematiche delle aziende e dei cittadini.

“Nonostante la platealità delle nostre azioni, che a gennaio hanno coinvolto l’intera regione Sicilia – spiega Aldo Bertolone, referente provinciale del Movimento Forconi – le nostre istanze non sono state ascoltate, anzi. Apprendo dai giornali che la comunità europea intende mandare commissari per verificare le reali ragioni delle proteste e che l’incontro tra Monti e Lombardo è andato tutt’altro che a buon fine. All’Ars e a Roma non abbiamo trovato interlocutori interessati alla nostra causa, probabilmente perché non sono stati eletti da noi bensì nominati dai leader dei partiti di riferimento, quindi non hanno nessun interesse al dialogo con i cittadini. Eppure siamo consapevoli che senza politica non si potrà mai cambiare nulla – continua Bertolone – per questo motivo stiamo sensibilizzando i consigli comunali di tutta la Sicilia, sperando di riuscire a farci sentire, finalmente.

Quello che vogliamo dal Presidente della Regione sono semplici risposte a istanze che da anni facciamo presenti ad ogni tavolo tecnico e ad ogni incontro. Se il Governatore Lombardo non riuscirà a cambiare lo stato delle cose, pretendiamo che si dimetta, per lasciare il posto ad una nuova classe politica che consenta un necessario e sempre più urgente cambiamento”.

Il documento presentato in consiglio approfondisce alcune delle tematiche riguardanti il difficile momento economico che attraversa il mondo produttivo siciliano, sintetizzate in poche ma concrete richieste:

– Rivisitazione del modo e del tempo delle riscossioni tributarie da parte della Serit Sicilia;

– Blocco immediato dei prodotti agricoli importati da paesi esteri non conformi alle leggi italiane;

– Tracciabilità di tutte le merci agricole;

– L’attivazione della delibera Ars del Novembre 1996 (la norma tratta della defiscalizzazione dei prodotti petroliferi);

– L’applicazione dello Statuto Siciliano;

– La modifica della legge elettorare al fine di restituire ai cittadini elettori il potere di scegliere i propri rappresentanti in seno al Parlamento nazionale.

Proprio quest’ultimo punto al centro dell’intervento del Sindaco Nello Dipasquale, il quale individua nella nomina dei deputati (non nell’elezione) il decadimento della classe politica italiana, lontana dalle problematiche dei cittadini.

“Dobbiamo tornare a riempire di contenuti il dibattito politico nazionale – esordisce Dipasquale – solo così le priorità del paese verranno prese in considerazione. C’è bisogno di azioni politiche, non di interventi di alta ragioneria, che riescano a contrastare una crisi resa così drammatica dall’inettitudine dei deputati. Noi sindaci siamo in trincea – continua – e chi come me riceve il pubblico assiduamente sa bene quali sono i sacrifici e i problemi dei cittadini. Purtroppo abbiamo pochi mezzi a disposizione, eppure continuiamo a fare il nostro dovere, a fianco della comunità. La legge elettorale va cambiata – afferma Dipasquale – solo così legittimeremo la classe politica italiana, adesso più che mai priva di autorevolezza. Un plauso va al Movimento dei Forconi che sta combattendo per le ragioni giuste e nel modo giusto. Attraverso i canali istituzionali si potranno cambiare le cose – sottolinea il sindaco – senza creare disagi e ingenti perdite all’economia siciliana. Questo, nel comune che amministro, non lo permetterò più”.

L’intero consiglio ha posto la firma sul documento, in segno di solidarietà con i lavoratori e i cittadini che legittimamente e nel rispetto delle regole del vivere civile e della legalità manifestano per chiedere un cambiamento.

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