LA POLITICA DEL COMUNICATO (2) – OPPOSIZIONI E OPPOSITORI DELLA MAGGGIORANZA

Alle numerose dichiarazioni critiche che si erano susseguite nella seduta del Consiglio comunale, per l’eccessivo peso fiscale che veniva caricato sui cittadini, dei consiglieri Marino, La Porta, Lo Destro, Morando, Chiavola, Tumino, Migliore, che seguivano le dichiarazioni, di sedute precedenti, in cui anche gli altri consiglieri delle opposizioni, Massari, D’Asta e Mirabella si erano detti contrari alla TARES, è seguita una pioggia di comunicati di movimenti, liste politiche e consiglieri che hanno voluto riaffermare il netto disaccordo verso le scelte dell’Amministrazione che, fino alla chiusura della seduta di giovedì 12 dicembre, a pochi giorni dalla scadenza del termine, sembrava sorda ad ogni istanza di proroga dei termini e di rateizzazione degli importi, giudicati eccessivamente pesanti per la collettività, in un particolare momento di crisi economica.

Fra i primi il consigliere MORANDO, del Movimento Civico Ibleo, che ha parlato di “regalo di Natale della Giunta Piccitto ai ragusani”. Così Gianluca Morando, ha commentato lo spropositato aumentato della Tares, “Al di là del grosso problema – affermava Morando – dovuto al fatto che la Tares dovrà essere corrisposta in concomitanza con l’altro salasso dell’Imu, stiamo assistendo a situazioni a dir poco incresciose. La gente non è in grado di pagare in presenza di una crisi che crea difficoltà un po’ a tutti. Le bollette, inoltre, sono sbagliate (indirizzi errati e acconti non considerati). L’ufficio competente è nel caos. Ci sono state, in queste ore, ben duecento persone in fila per fare correggere i tributi. A ciò si aggiunga che i dipendenti comunali sono sotto stress per l’eccessiva affluenza di utenti. Voglio, inoltre, fare rilevare che la ditta che ha creato il relativo programma ha ricevuto, nel 2013, circa 18mila euro per la creazione del software, 6mila euro per la manutenzione del programma stesso, 12mila euro per la stampa e l’imbustamento delle fatture. In totale, quindi, circa 36mila euro. E questo è il risultato? Siamo davvero all’assurdo. Si stanno registrando gravi disservizi per l’utenza che, per scelta dell’Amministrazione comunale, si vede recapitare il 12 dicembre una fattura da pagare entro e non oltre il 16, tra l’altro con un salasso estremo. Il modo migliore per augurare buon Natale ai ragusani”.

 

Il consigliere comunale di Territorio, Angelo Laporta dichiara che “una stangata così ce la ricorderemo finché campiamo. E se la ricorderanno pure i cittadini ragusani. Era questa la rivoluzione promessa dalla Giunta grillina? Grazie, ma avremmo preferito farne volentieri a meno”.

Lo ha detto, commentando, con preoccupazione, le innumerevoli telefonate ricevute in queste ultime ore da parte di cittadini che si trovano in grosse difficoltà perché non possono pagare la Tares, la cui scadenza, programmata prima per il 16 dicembre, avviene in coincidenza con l’Imu.

“E’ il trionfo della tassazione locale – aggiunge Laporta – ma possibile che l’Amministrazione Piccitto non si sia resa conto del cul de sac in cui stanno infilando la comunità cittadina?

Possibile che non abbia cercato di documentarsi in maniera attenta per trovare soluzioni che rendessero più leggera questa manovra ? Possibile che non si siano individuati percorsi che permettessero, al di là del superamento della fatidica soglia di cinquecento euro, di rateizzare anche le cifre inferiori (appena ora stiamo apprendendo che il Comune è addivenuto a più miti consigli scendendo tale quota a 250 euro ma ritengo si possa fare di più)?

Stiamo parlando, caro sindaco, di gente che non può pagare. Lo ribadisco: non è gente che non vuole, ma non può perché non ha i soldi, perché deve sopravvivere, deve pensare a tirare avanti sino alla fine del mese e a volte neppure ci riesce.

E non ci vengano a dire che si tratta di imposizioni dello Stato. Si sarebbe benissimo potuta adottare la linea scelta da altri Comuni di aggiornare al rialzo la Tarsu senza dare vita a questa carneficina. L’Amministrazione Piccitto non si rende conto di quanto grave sia la situazione economica nella nostra città e di quanto danno causerà questo prelievo forzato. Le tasse è giusto pagarle. Ma così si rasenta l’asfissia. Ed era quella che bisognava evitare. Famiglie e imprese ringraziano. Anche perché non mi sembra una prassi garbata e opportuna recapitare le bollette Tares ai cittadini ragusani a soli tre giorni dalla scadenza, in molti casi con importi stratosferici.

Il sindaco faccia qualcosa. Aiuti il più possibile chi è in grave difficoltà. Per quanto ci riguarda, porteremo le bollette dal primo cittadino. Per capire come muoverci e cosa fare. Sarà lui a dovercelo spiegare”.

 

Ai comunicati dei consiglieri si erano aggiunti anche quelli della CNA e dell’Associazione Commercianti:

la CNA aveva lamentato i termini di scadenza irrisori, che le tariffe riportate non sono corrette per cui è indispensabile ricalcolare la cifra; altri, invece, addirittura non hanno neppure ricevuto la bolletta.

A tutela degli associati, chiedeva ufficialmente all’Amministrazione comunale la proroga per venire incontro alle esigenze delle piccole e medie imprese. Dopo la proroga e la rateizzazione ha provveduto a emettere comunicato di soddisfazione per le misure prese.

Anche l’ASCOM paventa “il rischio di riduzione del personale che opera nelle attività commerciali o, peggio ancora, la chiusura di quelle stesse incapaci di reggere la portata di una pressione fiscale arrivata ai massimi livelli”. Lo asserisce il presidente della sezione Ascom di Ragusa, Cesare Sorbo, facendo riferimento al pagamento della Tares richiesto dal Comune che inciderà sui bilanci delle imprese operanti sul territorio comunale. “Sono quelle stesse imprese – aggiunge Sorbo – che speravano nel periodo natalizio per riavviare i consumi. E invece difficilmente ciò si concretizzerà se si pensa che le famiglie saranno tutte impegnate a corrispondere il dovuto o poco o nulla resterà per le spese natalizie. Sarebbe stato opportuno adottare modalità differenti piuttosto che fare gravare sul capo di cittadini e commercianti questo peso che rischia, nella maggior parte dei casi, di diventare insostenibile. Ed è per ciò stesso comprensibile come la situazione diventi davvero complicata per tutti. Questo avrebbe dovuto essere il Natale della speranza per imprese commerciali che hanno una storia ultradecennale. Invece, quasi certamente, sarà il Natale della disperazione”.

 

Più pregante dal punto di vista politico il comunicato del Movimento Idee per Ragusa:

“Prendiamo atto della scelta dell’Amministrazione comunale che, cogliendo il nostro suggerimento, ha deciso di rateizzare il pagamento della Tares, che in questi giorni si sta abbattendo come una autentica scure sui ragusani. La giunta Piccitto, però, ancora una volta, oltre ai tempi, ha sbagliato il criterio: avrebbe dovuto essere il reddito familiare, e non l’importo da pagare, la discriminante per rateizzare o meno il pagamento dell’imposta. E’ evidente che avrebbero dovuto avere questo tipo di possibilità le famiglie meno abbienti”. E’ il commento del direttivo di Idee per Ragusa, rispetto alla decisione dell’Amministrazione, dopo l’invito del movimento che fa capo a Ciccio Barone, di rateizzare il pagamento della Tares.

“Imu e Tares non andavano aumentate – mettono in evidenza – e quest’Amministrazione si deve assumere la responsabilità davanti ai tantissimi cittadini che in questi giorni hanno ricevuto un amaro regalo di Natale. Questa amministrazione, tra l’altro, dopo avere chiesto i sacrifici ai ragusani, non ha nemmeno avuto il coraggio di decurtarsi lo stipendio, così come promesso in campagna elettorale.

Piuttosto, dall’estate ad oggi, spendono e spandono come se niente fosse. Ritornando poi alla questione Tares, che è stata prorogata al 31 dicembre, ci viene da sorridere quando pensiamo che, solo qualche giorno fa, l’assessore Martorana ad un’emittente televisiva rilasciava un’intervista nella quale dichiarava che era impossibile procedere ad una proroga di pagamento. Non parliamo poi del fatto che, in molti casi, gli stessi conteggi degli importi da pagare risultano errati. Come al solito si ritrovano ogni volta a smentire se stessi, rispetto a quanto annunciato il giorno precedente. Il Movimento 5 Stelle non perde occasione, ogni giorno, per mettere a nudo tutti i limiti di una politica sterile, basata solo sulla protesta. Una volta chiamati ad amministrare, poi, questi sono i risultati. Ma fortunatamente i cittadini se ne stanno accorgendo”.

 

Non poteva mancare il comunicato dei consiglieri Giorgio Mirabella, Maurizio Tumino e Giuseppe Lo Destro che, dai banchi del Consiglio Comunale avevano tuonato contro le decisioni e i provvedimenti dell’Amministrazione:

“Encomiabili nella sostanza le decisioni assunte dall’Amministrazione di Ragusa rispetto la Tares, in riferimento al differimento del pagamento al 31 dicembre e al ribasso della quota da rateizzare da 500 euro a 250 euro, ma non certo nel metodo seguito.

L’amministrazione e la maggioranza consiliare, hanno però dimenticato di dire, in rispetto del principio di onestà intellettuale, che tali modifiche, ripetiamo sostanziali per i cittadini ragusani, non sono state frutto di una loro valutazione delle difficoltà economiche che stanno contrassegnando questo periodo, ma sono scaturite da una pressante e inoppugnabile sollecitazione giunta dai consiglieri Mirabella, Tumino e Lo Destro, oltre agli altri consiglieri di opposizione.

Ieri nella seduta del Consiglio comunale, gli attacchi sferrati e le valutazioni compiute non hanno lasciato scampo all’Amministrazione rispetto la necessità di dover necessariamente aggiustare il tiro.

Oggi ci risulta che in tantissimi si sono rivolti all’ufficio tributi del Comune per chiedere spiegazioni sui bollettini recapitati a casa, ed anche rispetto al fatto che in altri casi questi bollettini non sono giunti a destinazione, nonostante l’iniziale scadenza del 16 dicembre.

In altre circostanze i contribuenti si sono rivolti ai Caf per avere assistenza, non capendo l’immediata scadenza del bollettino e l’esosità della somma indicata nello stesso. Insomma l’Amministrazione non solo ha ingenerato confusione, ma non ha neanche considerato la concomitante scadenza del pagamento dell’Imu. I ragusani è ben noto che sono già oppressi da una situazione finanziaria a dir poco vicina al baratro, e non avrebbero avuto possibilità di onorare il pagamento dei tributi.

Il fatto, poi, che l’Amministrazione si prenda la paternità di questa inversione di rotta rispetto tempi e modalità di pagamento della TARES, sapendo perfettamente che è stato frutto di sollecitazioni giunte dalla minoranza, la dice lunga sul modo di approssimazione che loro hanno nella gestione della cosa pubblica, su cui già i cittadini si sono espressi”.

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