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La Passione di Cristo in dialetto sciclitano. Un lavoro di ricerca di Amedeo Falla
29 Mar 2023 12:06
Un intreccio tra storia e ricordo, tra devozione e tradizione, tra immagini che prendono vita in “tableau vivant” in chiesa. “I Trièpini – i Cunti ra Passione”, interamente in dialetto sciclitano, sarà proposto domani sera nella chiesa della Consolazione a Scicli a partire dalle 20,30. L’opera è di Amedeo Falla che ne ha curato la ricerca, la scrittura e la regia. Ricco il cast scelto fra giovani del posto. Le immagini viventi saranno accompagnati dai suoni della Passione di Cristo – spiega lo stesso Amedeo Falla – che appartengono alla nostra tradizione: le marce funebri”. Saranno eseguite dal complesso bandistico “Pietro Di Lorenzo Busacca e Federico Borrometi” città di Scicli diretto dal maestro Girolamo Manenti. Tanta attesa e tanto entusiasmo per questo appuntamento che apre gli appuntamenti della Settimana Santa.
“I Trièpini – I Cunti ra Passione” riprendono una tradizione religiosa cara agli sciclitani
La ricerca di Amedeo Falla parte dal 2015 ed è proseguita fino ai giorni d’oggi. “I Trièpini” è il nome dialettale dato all’Ufficio delle Tenebre, un Ufficio liturgico in uso nella chiesa cattolica fino alla riforma sulla Settimana Santa del 1955. Si svolgeva nella chiesa della Consolazione negli ultimi tre giorni della Settimana Santa. “Invece di cantare i Salmi e le preghiere indicate dal rito, ne I Trièpini saranno recitate le preghiere e i Cunti che il popolo riservava alla devozione semplice verso Gesù Flagellato e Morto e verso Maria Addolorata – spiega Amedeo Falla – le scene che costelleranno lo spettacolo saranno i ‘tableau vivant’ delle immagini sacre custodire dentro la chiesa della Consolazione: la Flagellazione di Cristo, il Cristo che porta ‘U Signuri o Timpuni’, la Vergine dello Spasimo e Maria che piange il Figlio morto. Con questo lavoro ho inteso regalare al popolo ciò che appartiene per fa sì che il passato non diventi assenza ma fruttuosa presenza perchè quello che ci hanno donato i nostri avi non venga mai dimenticato”
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