LA MAPPA DELLE IRRIGAZIONI SUL VERSANTE SCICLITANO

Nei primi cinque mesi dell’anno, si è registrata a Scicli un’altezza di precipitazioni largamente al di sopra della media: 350 millimetri (vale a dire +57 mm rispetto al 2010). A comunicarlo il direttore generale del Consorzio di bonifica n. 8 di Ragusa, Giovanni Cosentini, che sottolinea come “questo favorevole andamento pluviometrico ha effetti positivi sull’irrigazione del subcomprensorio di Scicli, in quanto le sue principali fonti sono la sorgente Mussillo e la derivazione Castelluccio (fiume Irminio), strettamente dipendenti dai cicli pluviometrici poliennali”. Il monitoraggio della sorgente Mussillo, principale fonte d’irrigazione di circa 3.300 ettari del subcomprensorio di Scicli, ha infatti registrato, nel biennio 2010-settembre 2011, una portata media record di 640 litri al secondo, a fronte di una portata media del quindicennio di osservazioni pari a 443 litri al secondo. “La sorgente – chiarisce il direttore Cosentini – per l’ampiezza del bacino che la alimenta e per la complessità e lentezza dei moti di filtrazione subalveo, amplifica gli effetti della prolungata assenza di anni siccitosi.

Il corrispondente volume immesso nella rete (ancora a pelo libero) è risultato nel 2010 di ben 25 milioni di metri cubi (compreso l’apporto di quasi 5 milioni di mc della derivazione Castelluccio) mentre al 30 settembre di quest’anno si è raggiunta quota 18,5 milioni di mc (15 + 3,5) con probabile raggiungimento del valore massimo del 2010”. Effetto benefico indotto da quanto sopra illustrato è il contenuto ricorso all’integrazione delle portate sorgentizie con emungimenti dei pozzi. Ciò dovrebbe comportare un alleggerimento dei costi di personale ed energetici. Per quanto riguarda i dati relativi ai settori a prenotazione, irrigati in parte o in toto con acque sollevate,si registra un trend decrescente nel bacino preso a riferimento (Cava d’Aliga, Spinazza, Gaddimeli).

“Questo trend – afferma Cosentini – pare possa attribuirsi a due cause, una virtuosa, l’altra negativa. Gli agricoltori, per contenere i costi, migliorano le tecniche d’irrigazione e, specie nelle aziende serricole, recuperano, invasano ed utilizzano per l’irrigazione le acque piovane. In annate di buona piovosità, l’incidenza sull’irrigazione artificiale si fa sentire. Ancora di più, purtroppo, si fa sentire la crisi dell’agricoltura (ed è il secondo fattore di contrazione della domanda idrica). Nei settori irrigati esclusivamente con acque sollevate (più costose) e, perciò, a prevalente indirizzo ortoflorico in serra (un tempo il più redditizio), si vedono sempre più impianti abbandonati, per l’impossibilità delle aziende medio-piccole di reggere nella tenaglia di costi crescenti e ricavi, dalla pur ottima produzione agricola, stagnanti o, peggio, decrescenti”.

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