LA MANCATA UNITÀ DEL TERRITORIO IBLEO

09 Ago 2011 14:04

In questi giorni è giunta notizia dell’intenzione di tagliare le province per economizzare.

Noi Cristiano Riformisti però crediamo che come scelta di taglio economico sia poco proficua e ce ne convinciamo ancor di più quando viene proposto di sostituire le province con dei consorzi.

Si deve riuscire a globalizzare la terra Iblea, non eliminando le province, ma riuscendo a creare una solida rete di rapporti tra queste e di stretta collaborazione.

Il politico deve identificarsi non solo con la città dove opera ma sull’intero piano provinciale,  proponendosi per un incremento del territorio ibleo.

Una crescita, dunque, finalizzata per la ricerca del bene comune.

Credo infatti che le scelte per la valorizzazione del territorio ibleo debbano essere calibrate attentamente e debbano rappresentare un vantaggio a favore di tutti.

Un mercato ortofrutticolo, un porto marittimo, un aeroporto devono diventare fonte di ricchezza e prosperità per il territorio, è ora di iniziare ad avere una visione globale.

Ad esempio, il  mercato ortofrutticolo di Vittoria copre gran parte del fabbisogno provinciale, la decisione da parte del comune di Santa Croce di dar vita a un secondo mercato è nata in un momento poco opportuno, infatti il risultato è stato deludente, la nascita del mercato a Santa Croce ha determinato una concorrenza negativa per entrambi.

E ancora si ha notizia che il comune di Vittoria voglia portare avanti il progetto di un porto marittimo. Vorrei a questo proposito fare una riflessione.

A Scoglitti è ormai attivo da molti decenni il porto peschereccio che ha sempre dato prova della sua prosperità, nulla però o quasi è stato fatto per massimizzare questa enorme fonte di ricchezza, questa prosperità non è stata un incentivo a migliorare ma al contrario per adagiarci.

Con questo non voglio affermare che quando un comune da vita ad un progetto e cerca di valorizzarsi sbaglia ma voglio evidenziare che il progetto non è pensato per il territorio ma per quella “piccola” frazione che in quel momento rappresento: Sorridendo faccio un esempio, è come se fra qualche giorno l’aeroporto di Comiso entrasse in funzione e subito dopo tutti gli altri comuni anziché cercare di trarne beneficio progettassero di costruirne ognuno il proprio.

Si deve cercare di essere un’unica forza: compatta, senza propri interessi, per il bene dei cittadini che sono stanchi di assistere a questo gioco-forza e che si aspettano un cambiamento radicale da parte dell’istituzione di competenza.

Chi dice di fare politica, deve dare origine al cambiamento che i cittadini iblei stanno aspettando da troppo tempo!

I nostri Politici che veicolano la nostra terra devono  riuscire ad uscire dal Circolo Vizioso che hanno intrapreso perché non sono in grado di potere fronteggiare le emergenze attuali che sono di origine economiche, sociali e addirittura esistenziali per il quotidiano vivere del cittadino.

È per questo che in veste di Commissario Provinciale dei Cristiano Riformisti voglio impegnarmi a proporre e delineare una nuova struttura istituzionale che abbia un anima etico-culturale per la canalizzazione ad un solo comune con dei delegati del sindaco che possano coordinare i bisogni dei vari paesi di competenza.

In modo da non avere un numero di 12 sindaci, ma un solo comune con un sindaco eletto dai cittadini per una scelta in maggioranza che possa rappresentare la sua forza politica perché il cittadino ha scelto liberamente.

La differenza?

Un unico sindaco del territorio ibleo e un delegato per ogni paese che si faccia carico dei problemi interni e della loro risoluzione in stretta sinergia con il sindaco.

Utopistico?

Forse, ma di sicuro ci sarebbe un consistente taglio economico e punteremmo anche a dare lavoro ai giovani in modo tale da non avere persone con un doppio lavoro, dove il primo è pagato dai cittadini.

Dunque la domanda nasce spontanea: che bisogno c’è di tagliare le provincie se esiste un modo più valido per economizzare?

.