La Lydian Sound Orchestra rievoca a Vittoria la Tuba Band di Miles Davis

Il Vittoria Jazz Festival traghetta il suo primo fine settimana. La Lydian Sound Orchestra, formazione quasi tutta veneta a cominciare dal suo direttore Riccardo Brazzale, alla sua prima uscita nella calda Sicilia, ha solo chiuso il primo magico cerchio della rassegna musicale che oggi attende il ritorno del suo direttore artistico, Francesco Cafiso, di rientro dal viaggio di nozze in Thailandia e da due strepitosi concerti tenuti a Bangkok.

“Francesco Cafiso è un grande, ma soprattutto un amico”, confessa il direttore della Lydian Sound Orchestra, Riccardo Brazzale, approdato sul proscenio del Vittoria Jazz Festival proprio a questa speciale magia che unisce il mondo del jazz. Col fresco titolo di “Miglior Formazione dell’anno” al Top Jazz 2016, la Lydian Sound Orchestra, si è presentata al Vittoria Jazz Festival con un concerto inedito e accattivante durante il quale sono stati suonati diversi brani del loro ultimo album “We Resist!’”. Il titolo vuole essere un omaggio allo storico disco di Max Roach “We Insist: Freedom Now’’ che comprendeva ”Freedom Day”, che chiudeva la tracklist dell’ultimo album della Orchestra veneta e che fa da ponte con quest’ultimo nuovo progetto. Il suono della Lydian si avvicina molto alla storica Tuba Band che Miles Davis guidò fra il ‘48 e il ’50: il dialogo fra passato e futuro non può smettere di stupire. Ieri sera la Lydian ha eseguito diversi brani composti dallo stesso direttore Brazzale come ‘’Dance, Love, Resist!’’, dedicato al travaglio della Grecia attuale o, come succede spesso con la Lydian, tratti dalla tradizione jazz (a titolo di esempio, il capolavoro ornettiano ”Lonely Woman’’,ma non solo) e fatti proprio secondo le tipicità del lydian sound. Per giungere alla rivisitazione di un brano come ‘’Blackbird’’che dal songbook di Paul McCartney è oramai proprio del jazz real book.

Chiuso il primo week end, oggi, si continua facendo risuonare le note del jazz in altri luoghi della città, ugualmente storici e fascinosi, ugualmente capaci di dare forza ad uno dei punti di forza del Festival:la sua location.

“Per la geometria delle sue strade, per un reticolato urbano intessuto da locali, pub e dai suoi magnifici monumenti, come le facciate delle dimore storiche e liberty, dove vivere dieci giorni di fila il jazz senza stancarsene mai, riscoprendone sempre un volto diverso, una sua diversa sfumatura”, spiega il sindaco di Vittoria Giovanni Moscato che non hai mai perso un appuntamento con il jazz vivendo in particolare le serate dedicate alle Street Urban che hanno veramente regalato alla città le atmosfere del jazz zingaro, ‘suonato per la mancia’ come asseriva il grande John Coltrane. E alle 18 di oggi Claudio Quartarone e Carmelo Venuto delizieranno gli appassionati suonando nella splendida cornice del Chiostro delle Grazie, un motivo in più per esserci. Poi stasera nuovo concerto in piazza Enriquez col trio di Marco Mezquida. Lodato per la sua potente personalità musicale, è uno degli artisti più completi ed espressivi della sua generazione. Per la sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali l’Altavoz Award, il riconoscimento come Musicista dell’anno 2011, 2012, 2013 e il 2015 consegnato dalla Associazione di Jazz e Musica Moderna della Catalogna. Il trio di Marco Mezquida è completato da da due musicisti molto attivi nella scena jazz nazionale: Marko Lohikari bassista svedese e il batterista argentino Carlos Falanga.

 

 

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