LA LIBERTÀ: UN VALORE PREZIOSO DA TUTELARE

Articolo 21 della Costituzione Italiana:”Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.”

 Al giorno d’oggi abbiamo l’abitudine di dare per scontato ciò che, per noi, rappresenta la normalità, ma che, in realtà, è stato conquista di aspre rivoluzioni e tragiche fini.

La società intera ha dimenticato le proprie origini, le proprie radici..radici che sono state “piantate” solidamente nel terreno solo attraverso la volontà, la forza ed il coraggio dei nostri antenati, che dedicarono la propria giovinezza alla lotta contro il potere dittatoriale.

Hanno lottato “con le unghie e con i denti”, resistendo, per ottenere, per loro stessi, ma,anche, per la società del futuro, un paese democratico, libero di manifestare le proprie idee, le proprie opinioni, libero da ogni crudeltà o ingiustizia che, da sempre, affliggono la società mondiale.  Da sempre, infatti,vi sono istituzioni opprimono la società, a partire dai cittadini meno colti fino ad arrivare alle più grandi e ingegnose menti intellettuali e scientifiche.

 Sono diverse le epoche che hanno dovuto sopportare l’oppressione esercitata da coloro che, invece, di offrire giustizia e lealtà, offrivano disonestà, corruzione, così com’è da sempre.

Queste istituzioni erano i due maggiori pilastri della società: lo Stato e la Chiesa, due mondi in teoria distanti, diversi fra loro, ma in realtà simili e accomunati dalle stesse caratteristiche.

Ad esempio, durante l’epoca della Controriforma, la Chiesa, dopo aver ripreso la propria posizione grazie ai punti stabiliti dal Concilio di Trento (assemblea riunita dalla chiesa Cattolica per limitare l’espansione del Protestantesimo), attua delle iniziative per far sì che il ruolo della Chiesa non venga più messo a repentaglio per opera degli eretici. Stabilisce così “l’Indice dei libri proibiti”, che elencava tutte le opere considerate eretiche e che, quindi, dovevano essere sequestrate e bruciate. Inoltre, gli autori di tali libri venivano processati dal tribunale dell’Inquisizione. Ciò accade, ad esempio, a Galileo Galilei, che, dopo aver sostenuto la teoria copernicana, è costretto da tale tribunale ad abiurare, per salvarsi.

Tutto ciò causò confusione, rabbia, paura nella società del tempo, che si sentì continuamente osservata, giudicata e finì con il chiudersi in se stessa.

Questa nuova condizione colpì duramente anche gli intellettuali, che non si sentirono più liberi di esprimere la propria arte, le proprie idee; infatti, ad essi non venivano richieste mansioni di carattere artistico o culturale, ma il loro ruolo si riduceva a quello di  semplice segretario, che svolgeva mansioni del tutto tecniche.

L’intellettuale, così, stanco della sua situazione di “prigione mentale”, cominciò a celare cosa realmente egli fosse, “nascondendosi” dietro ad una maschera metaforica, che lo proteggeva dalle ingiustizie del suo tempo, riuscendo nel teatro ad esprimere se stesso senza paura. Questo è soltanto uno dei tanti periodi storici, in cui il potere politico o ecclesiastico tenta di opprimere, di limitare le capacità dell’uomo, indispensabili per far evolvere non solo la conoscenza, ma anche l’epoca stessa grazie ad invenzioni, scoperte.

 I potenti preferiscono rinunciare a tutto ciò, se ciò vuol dire far affluire maggior ricchezza e potere nelle loro tasche.

 Anche ai tempi del Fascismo, Mussolini, in Italia, volle che non vi fosse alcuna libertà, né di pensiero, né di parola, né di stampa.

Basti pensare che era proibito persino di associarsi anche a 3-4 persone, quando si incontravano in un bar o in un caffè, perché si pensava che si riunissero per organizzare una congiura contro l’autorità politica.

Anche in questo caso, la persistenza e la lotta di grandi uomini sono riuscite a salvare la società da quelle leggi ingiuste e sbagliate.

 Da sempre il potere è nelle mani sbagliate e, a causa di ciò, tanti,troppi uomini, donne e anche bambini, hanno perso la vita, per ottenere il riconoscimento di alcuni diritti. Ed è un “reato”, un’ingiustizia dimenticare chi ha “perso”la vita, per far ottenere una grande vittoria a noi; è uno sbaglio non lottare per tutelare i propri diritti. E’ necessario, invece, impegnarsi proprio come molti fecero prima di noi. Dobbiamo imparare ad apprezzare e salvaguardare ciò che non c’è stato donato dal cielo, ma che è frutto del sudore e del sangue di grandi menti e grandi cuori.

Al giorno d’oggi, fortunatamente, usufruiamo di ciò che c’è stato tramandato dai nostri antenati: siamo liberi di pensare, agire, scrivere, ma, come al solito, l’uomo pecca e sbaglia.

E’ un bene essere liberi di esprimersi, ma è bene anche sapersi fermare, senza esagerare. Ci è da esempio ciò che è accaduto in Francia a Gennaio 2015 ovvero l’esagerazione di una rivista satirica, che si prendeva gioco della religione islamica.

 Ciò ha causato un’esplosione d’ira nei professanti. Questi ultimi, per ripicca e vendetta, hanno assaltato la sede della rivista, uccidendo e ferendo molti giornalisti.

 Ed è questo il caso in cui l’esagerazione causa la morte di tanta gente innocente.

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Articolo redatto da : Arianna Saladino

Classe IV C SIA

Istituto Tecnico Statale “Garibaldi” Marsala

Docente referente: Maria Rita Bellafiore

 

 

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