È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA GIOIA DI VIVERE: COS’È E COSA LA DANNEGGIA
02 Giu 2014 05:53
Per capire cosa sia la gioia di vivere occorre intanto aver chiaro cosa sia la gioia. A tal proposito può venirci in aiuto un’eloquente immagine, quella del bambino piccolo (6-9 mesi) che vedendo la madre avvicinarsi, sorride e sgambetta allegramente emettendo gridolini di felicità. Ciò che egli prova in quel momento è una piacevole sensazione fisica, accompagnata da una sensazione emotiva di benessere generata dall’avere accanto a sé ciò che desidera e di cui ha bisogno: le cure e le attenzioni di mamma. Simile è la sensazione che prova l’adulto, anche per lui la gioia corrisponde a un piacevole stato di eccitazione che produce una sensazione di benessere dovuto all’aver conseguito una meta, all’aver ricevuto un dono o semplicemente al godere di qualcosa che in lui produce piacere (un abbraccio, l’ascolto di un brano musicale, la vista di un tramonto).
In certi momenti della vita, a causa di particolari circostanze, la possibilità di provare gioia è temporaneamente ostacolata, è quel che accade quando si hanno problemi di salute, conflitti relazionali, lutti, problematiche gravi di vario genere.
La possibilità di provare gioia può però essere compromessa anche in assenza di problemi reali, cioè da cause non visibili e di cui il soggetto stesso ignora la natura. In tali situazioni si prova una condizioni di disagio fatta di sofferenza interiore, tormento, amarezza, abbattimento, tristezza la cui intensità può raggiungere livelli intollerabili. Si tratta di quel tormento che spesso viene chiamato “male di vivere”, cioè quella condizione dell’animo che travolge, affligge, dilania, abbatte, lascia senza forze. Dolore trasversale a tante forme di sofferenza psichica, presente per eccellenza nelle depressioni. È quel male da cui molti cercano la fuga attraverso le droghe, l’alcol, il cibo, il gioco, finti rimedi da cui proviene solo altro tomento e disperazione. È un dolore grande che annulla la possibilità di poter apprezzare la vita e che anzi fa sentire questa stessa come un inutile peso, tanto da desiderare di perderla e di agire in modo che questo accada (guida spericolata, condotte pericolose quali abuso di alcol, fumo eccessivo, suicidio, ecc).
In questi casi la sofferenza e il tormento interiore sono di natura inconscia, hanno cioè un’origine psicologica e non immediatamente comprensibile per il soggetto che, infatti, si sente smarrito e non riesce a spiegarsi il senso del suo profondo malessere. Poiché la radice del male è inconscia è lì che essa va cercata con l’aiuto dell’esperto, ed è da tali comprensioni e successive rielaborazioni che può avere origine un nuovo stato di benessere e di serenità.
Dott.ssa Sabrina D’Amanti psicologa e psicoterapeuta
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Studio di psicoterapia a Vittoria e Ragusa
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