LA DISCARICA DI POZZO BOLLENTE A VITTORIA
20 Mar 2014 06:08
Neanche nelle zone di Milano abbiamo centri di smaltimento cosi completi” E’ la frase che ci siamo sentiti dire stamattina dal cittadino deputato Massimo De Rosa, componente e vice presidente della commissione ambiente, territorio e lavori pubblici, che abbiamo avuto il piacere di ospitare a Vittoria. Giunti di fronte alla discarica sita in contrada Pozzo Bollente ci siamo subito accorti dello stato d’abbandono in cui versa tutta l’area pseudo recintata della discarica ivi compresi C.C.R. e centro di compostaggio. Parte della recinzione divelta permette l’accesso al sito che non ha più nessun manutentore, per cui iniziano a mancare in sequenza: quadri elettrici, cavi elettrici, tombini. I cassoni per il compattamentodei materiali sono lasciati all’aperto alla mercé di chiunque passi da quelle parti. L’accatastamento di numerosi articoli pericolosi e infiammabili che spingono sulle paratie della copertura che li protegge dalle intemperie si sta rovinando, per cui la prima cosa da fare è svuotarlo. Numerosi materiali già differenziati come cartone, plastica, alluminio, vetro, mobili, materassi, elettrodomestici vari, lasciati incustoditi e preda di chiunque voglia arrotondare la giornata di lavoro. Uffici aperti o con porte mancanti, documenti lasciati ovunque, registri pretimbrati dall’ato lasciati li ad aspettare qualche trafficante di rifiuti che li possa utilizzare in maniera illegale, e poi i bidoni per il recupero degli olii esausti lasciati pieni, batterie esauste, cestini per la raccolta dei farmaci scaduti ancora imballati e dentro i cartoni quando noi a Vittoria avevamo chiesto all’amministrazione “Dove sono i raccoglitori?” . Tutto questo è solo l’antipasto perché oltre all’abbandono e allo spreco dei nostri soldi e delle nostre strutture che potrebbero dare lavoro, c’è la nota dolente della “muntagna” che tanto tempo fa era più conosciuta, tra gli ambienti un po’, come dire, d’onore, come “muntagna di picciuli” e che già da lontano presentava ai piedi della scarpata un bel laghetto di colore rosso/marroncino/arancione acido che sgorgava. Avvicinandoci il cattivo odore aumentava in maniera esponenziale fin quando ci siamo dovuti fermare per non insabbiarci nella mucillagine attorno. La “muntagna” non è ancora coperta da teli per evitare l’infiltrazione di acqua piovana e la conseguente produzione di percolato, non viene prelevato il percolato che è lasciato li in attesa che scenda sempre più in profondità, non è praticamene ancora messa in sicurezza. Vogliamo risposte da qualcuno che ha gestito nel tempo questo disastro e che continua ad abbandonare pezzi importanti di un puzzle che non puo’ prescindere da nessun pezzo, perché tutto è consequenziale a scelte e investimenti fatti che non possono essere abbandonati cosi. Bisogna passarsi la mano sulla coscienza di fronte a scelte scellerate che in un futuro neanche troppo lontano ricadranno sulla salute dei nostri figli. Ci vuole la responsabilità e l’onestà intellettuale per dire “abbiamo sbagliato, scusateci” e rimettersi a lavoro seriamente per sistemare questa situazione, tutto il resto sono solo chiacchiere. Qui non si parla di mal governo, ma di assenza totale di una amministrazione che se ne frega dei diritti e delle richieste dei propri cittadini e il cui tempo ha ormai le ore contate.