È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA DIGA DI SANTA ROSALIA NELLA MORSA DEI VANDALI E DEI BRACCONIERI
14 Gen 2015 09:27
Vetri rotti, pneumatici bruciati, resti di banchetti, piatti e buste di plastica, per non parlare di mattoni, carriole in ferro e carcasse di animali, questo scenario devastante si trova presso la Diga di Santa Rosalia e gran parte del fiume Irminio, lasciati in mano a vandali e bracconieri.
Un serio problema questo, legato all’inquinamento ambientale che dovrebbe essere subito arrestato.
La denuncia arriva da Mario Chiavola, Presidente dell’Associazione “Ragusa in movimento” e rappresentante del Lab. Politico 2.0.
“Un fenomeno” – spiega Chiavola – “che si amplifica, ovviamente, con il migliorare delle condizioni atmosferiche ma non di rado è possibile notare persone che deturpano l’ambiente, come se nulla fosse, anche in queste giornate invernali quando il sole è più forte e le giornate sono declinate al bello. La Diga di Santa Rosalia e tutto il paesaggio circostante è un bene ambientale di incommensurabile valore che deve essere tutelato ad ogni costo e non è ammissibile vederlo rovinato in questo modo. Tempo addietro abbiamo pure fatto i conti con il fenomeno della pesca di frodo. E qualche episodio si è pure riscontrato di recente. Inutile aggiungere che il pesce pescato in modo abusivo è poi ceduto in alcuni punti vendita o venduto perfino porta a porta. Soprattutto in seno alla comunità straniera residente nella nostra città. E tutto ciò senza alcun controllo medico”.
L’Associazione “Ragusa in movimento” chiede un intervento urgente della polizia provinciale oltre che della Guardia forestale, per un controllo pieno del territorio.
“Dobbiamo darci da fare” – continua Chiavola – “per educare i cittadini comunitari e non comunitari, al pari di quelli locali, al rispetto delle regole. Ma se è necessario si puniscano duramente i responsabili. A volte rischiamo di perderci in quel buonismo generale di solidarietà verso chi ha solo detto di amare la nostra terra senza mai rispettarla nei fatti e, anzi, oltraggiandola ogni giorno di più”.
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