LA COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI: “UN GIORNO PER RICORDARLI TUTTI INDISTINTAMENTE

E’ così che Padre Angelo, parroco di S. Croce, intende tale giorno; noi tutti infatti ci avviamo in questi giorni a far visita ai nostri cari. Malgrado il cattivo tempo caratterizzato dal fortissimo vento che si abbatte sul paese è necessario registrare la grande l’affluenza di fedeli. Da giorni al cimitero comunale si lavora per allestire il gazebo in cui  Padre  Angelo ha celebrato la messa in suffragio dei nostri scomparsi a partire dalle ore 10,00.

A tale messa hanno partecipato oltre a tanti fedeli anche il Sindaco di S. Croce Schembari, vari Assessori comunali e il Comandante in carica dei Vigili urbani la Dott. La Rosa.  Commemorando i fedeli defunti subito dopo la solennità dei santi, la Chiesa intende ricordare di non temere la morte. Padre angelo infatti nella sua predica ricorda di vivere in comunione la lode al Signore e di celebrare il mistero della morte e risurrezione di Cristo per liberare l’umanità dal peccato. Si realizza così una vita nuova che dobbiamo viverla seguendo l’esempio del Creatore.

“Dio è amante della vita e la difende. Il passaggio dalla vita terrena a quella celeste è un passaggio che ci conduce a contemplare la bellezza del Signore e che ci da speranza, non di tipo materiale, ma che deriva dall’amore di Dio effuso per mezzo dello Spirito Santo. Un giorno anche noi lo incontreremo, ma non dobbiamo avere paura perché Gesù Cristo ci ha conquistato e ci presenterà lui stesso al padre”.

La giornata in onore dei defunti deriva da un rito bizantino che celebrava tutti i morti il sabato prima della domenica di “Sessagesima” , così chiamata prima della riforma liturgica del Concilio Vaticano II, ossia la domenica che precede di due settimane l’inizio della quaresima, all’incirca in un periodo compreso fra la fine di gennaio ed il mese di febbraio. Nella chiesa latina il rito viene fatto risalire all’abate benedettino sant’Odilone di Cluny nel 998: con la riforma cluniacense stabilì infatti che le campane dell’abbazia fossero fatte suonare con rintocchi funebri dopo i vespri del 1 novembre per celebrare i defunti, ed il giorno dopo l’eucaristia sarebbe stata offerta “pro requie omnium defunctorum”; successivamente il rito venne esteso a tutta la Chiesa Cattolica.

Ufficialmente la festività, chiamata originariamente Anniversarium Omnium Animarum, appare per la prima volta nell’ Ordo Romanus del XIV secolo. (Elisa Montagno)

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