È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
La 13° Giornata di Speleologia arriva a Scicli
15 Set 2019 11:36
Domenica 22 settembre, organizzata dall’Associazione Esplorambiente, si svolgerà l’annuale Giornata della Speleologia, giunta quest’anno alla 13a edizione. Durante la giornata è possibile ammirare il quartiere trogloditico di C.da Marafini, in territorio di Scicli.
Costellato di decine di grotte abitate fino agli anni ’60, caratterizzate dalla facciata in muratura costruita con blocchi di calcare e malta di gesso o calce gettata in opera a mani nude, l’area è ricca di tante strutture murarie realizzate dall’uomo e necessarie allo svolgimento della vita quotidiana: aie, cisterne, abbeveratoi, lavatoi, sentieri, stradine, muri a secco, canali di raccolta delle acque piovane.
Le testimonianze archeologiche più antiche sono rappresentate da ipogei con sepolture, successivamente adibite a ricovero, fosse terragne e soprattutto da un imponente palmento costituito da una vasca di pigiatura e da una vasca di sedimentazione, interamente scavato nella nuda roccia.
La presenza della Vallata della Cava Santa Maria La Nova è uno degli elementi morfologici dominanti nell’area, incastonata tra pareti ripide, cozzi, scalinate naturali e spuntoni rocciosi. Un panorama quasi montano, affascinante, con in lontananza lo scorgersi di chiesette di campagna, masserie e ville. Altro elemento che si impone alla vista è il maestoso Cozzo Campana, in parte ricoperto da un fitto bosco a conifere. Colpisce l’occhio il biancore del letto fluviale torrentizio per i suoi abbondanti tondi ciottoli calcarei interrotto dalle briglie, opere idrauliche in pietra grigia.
Molto variegata la vegetazione: frutto di una commistione tra piante autoctone come il cappero e piante retaggio dell’antica coltivazione antropica, fatta di iris, pistacchi (rari nel nostro territorio) e carrubi, dalle cui zagare le api producono il pregiatissimo miele ibleo, è sovente popolata da sornione mucche o timidi asinelli.
Le pareti rocciose infine, ripide e a strapiombo, saranno teatro, per chi vorrà, di una esercitazione di progressione verticale su corda.
© Riproduzione riservata