L’ ARCHEOLOGIA IN PRIMO PIANO

Lunedidi mattina in contrada Celone l’ archeologia è stata protagonista con l’ inaugurazione dei lavori di valorizzazione dei siti archeologici tardo antichi della Provincia di Ragusa, in particolar modo degli Ipogei di Cava Celone.
Attraverso un progetto iniziato già lo scorso anno, finanziato dalla Comunità Europea, ARCHAEOTUR  ” Gestione integrata e promozione dei siti archeologici a Ragusa e Malta”, attraverso la collaborazione con il Comune di Ragusa e la Soprintendenza di Ragusa, è stato possibile tagliare il nastro ad un altro sito d’importanza archeologica non indifferente.
All’ evento ha presenziato l’ Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’ Attività Siciliane, Mariarita Sgarlata, il commissario straordinario del Comune di Ragusa, Margherita Rizza, il Soprintendente dei Beni Culturali di Ragusa, Rosalba Panvini, il dirigente del Parco Archeologico Terracqueo di Camarina, Giovanni Di Stefano, il Sindaco di Santa Croce Camerina, Francesca Iurato, sua Eccellenza Mons. Paolo Urso, Vescovo della Diocesi di Ragusa, i rappresentanti dei partners italiani e maltesi e le autorità politiche, militari e civili.
Gli ipogei di Cava Celone risultano essere un vasto complesso cimiteriale datato a partire dal IV -V sec. d.C. Situati nell’ omonima cava, si conoscono tre ampie camere ed altre di dimensioni modeste, organizzate in ampi corridoi dove pareti e piano di calpestio diventano loculi scavati nella nuda roccia. Simili ad altri ipogei ragusani come quello di Cisternazzi, Trabacche e Donnafugata. Nell’ organizzazione, nell’ impianto, nello sviluppo topografico di questi spazi funerari  sotterranei trovano un collegamento anche in siti maltesi.
Questi ipogei si collocano in una zona straordinariamente suggestiva e ricca di testimonianza del Cristianesimo primitivo che si estende da Siracusa a Ragusa proseguendo e sfruttando l’ andamento dell’ altopiano ibleo.
Il sito non rappresenta e non racconta soltanto la storia dei morti ma anche quella dei vivi; racconta una storia particolarmente significativa data dalla diffusione del Cristianesimo nell’ entroterra siciliano.
L’ augurio rivolto a tutti è quello di far si che il sito possa entrare a far parte di un percorso dove la conoscenza del passato diventi specchio del futuro, rafforzando radici comuni e la nostra entità culturale.

 

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