È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
KLAUS MARIA BRANDAUER OSPITE DEL FESTIVAL DI ALMADA
12 Lug 2013 05:52
Scritto nel 1958 da Samuel Beckett,”l’ultima Bobina del Signor Krapp” è stato messo in scena
da Peter Stein al Trentesomo Festival di Almada,in Portogallo, il 10 luglio di quest’anno con Klaus Maria Brandauer.
Una scena sobria su un fondale nero, un tavolo colmo di oggetti, un magnetofono, una bobina scovata in cassetto chiuso , con l’incisione delle impressioni del Signor Krapp sulla vita , incisa trenta anni prima. Esperienza e memoria si sono succeduti sulla scena tra il vecchio Krapp e quel giovane di trenta anni prima.
In Krapp si racchiudono Moliere e Shakespeare, Goldoni e Pirandello, tutto il teatro d’autore in quel mimo dai gesti lenti ed essenziali, che richiamano la Commedia dell’arte e il nostro indimenticabile Ferruccio Soleri. In tedesco la piece risulta vicino ai mille e cinquecento spettatori, che la seguono in perfetto silenzio, cogliendo l’ironia, la comicità di alcune fasi dello spettacolo, e applaudendo, alla fine per più di un quarto d’ora.
Ventotto gli spettacoli, di cui diciotto stranieri, tra nordici, del PIGS ( Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna).
“Paese natale” di Dimitris Dimitriadis, ha posto l’accento sulla crisi economica in cui versa la Grecia oggi, in rapporto alla sua antica civiltà, servendosi anche di proiezioni con interviste, che hanno attualizzato l’argomento senza appesantirlo. In teatro ,la parola è solo uno dei mezzi di comunicazione, per cui non conoscere la lingua non significa automaticamente non capire lo spettacolo. Inoltre, la recitazione è avvenuta in francese e neo greco, con i sopra titoli in portoghese.
“Il sorriso eterno” nella regia di Fredrik Hannestad , ci è sembrato un po’ ossessivo nella sua tematica sulla morte, tipica di un mondo nordico che non ci è congeniale.
Se ci ricordiamo quel memorabile film “Il settimo sigillo”, quando la morte fece scacco matto al protagonista, ci rendiamo conto quanto il mondo nordico sia lontano dal mediterraneo nel suo anelito esistenziale.
L’Italia è presente con Stefano Ricci e Gianni Forte in “Macadamia Nut Brittle”. Lo spettacolo si concentra sugli eufemismi sui meccanismi televisivi che, a volte, manipolano l’arte e l’informazione. E’ una sorta di favola sull’adolescenza, come dicono i registi.
“Ai amor sem pes nem cabeca”, spettacolo portoghese di Luis Miguel Cintra, ha la struttura di rivista, dell’arte del conversare, del sapore della vita. Amore, felicità, disperazione umana sono raccontate sulla scena.
Tanti altri gli spettacoli che non potremo seguire , ma che sono interessanti in quello che definiamo il Festival, quello di Almada, crocevia dei popoli, e dove l’Europa dei popoli è la vera protagonista in scena dal 4 al 18 luglio di ogni anno. Questa è la via da perseguire.
E’ proprio qui che abbiamo incontrato Rodrigo Francisco, il Direttore artistico del Festival. Giovane, alternativo, compassato, ha sottolineato la sua visione di Europa, vista come collante storico e di civiltà, di popoli, scartando la dipendenza economica dalla Germania ,ad esempio, che vede come un fattore negativo.
Egli sottolinea l’importanza della figura di Benite Joaquim, che lo ha proceduto, il primo uomo di teatro a servizio della popolazione. Nel suo colloquio Francisco mette in evidenza la figura di quel maestro, Benite, che ha dato l’avvio trenta anni prima al Festival con la sua passione e amore per quell’arte che ha lasciato un segno indelebile con il suo operato.
Pone l’accento alle cooproduzioni con i teatri del Nord Europa e sull’importanza delle reti, che funzionano sul passaparola, sulle segnalazioni ,sui contenuti artistici, e non sulle forme.
Punta ed ha puntato sulla qualità e diversità delle forme artistiche, individuando cicli particolari.
Al contempo ,non vuole dare al Festival temi specifici, ma insistere sulla qualità e diversità delle proposte, come abbiamo detto.
545000 euro è costato il Festival, di cui 200000 del Comune di Almada, 195000 della Compagnia di Almada, 150000 dello Stato. Gli spazi utilizzati sono la scuola, dove è costruito il Teatro, il Teatro Municipale, la Sala Sperimentale, il Forum Romeu Correia ed altri ad Almada, il Teatro Nazionale Maria II, il Teatro di Trinidade,il Teatro Politecnico a Lisbona ed altri spazi.
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