ISTRUZIONE: UN’ARMA CONTRO L’INTOLLERANZA

L’istruzione di tutti i bambini del mondo  cui spesso viene negata deve promuovere la solidarietà e la cooperazione internazionali assolutamente indispensabili per risolvere i problemi mondiali che toccano la vita degli individui e delle comunità e l’esercizio delle libertà e dei diritti fondamentali.

La politica dell’educazione segue determinati principi direttivi come una dimensione internazionale e una prospettiva mondiale dell’educazione a tutti i livelli e in ogni sua forma; la comprensione e il rispetto di tutti i popoli, delle loro civiltà, dei loro valori e dei loro modelli di vita, comprese le culture delle etnie nazionali e quelle delle altre nazioni; la consapevolezza della crescente interdipendenza mondiale dei popoli e delle nazioni; la capacità di comunicare con gli altri; la consapevolezza non solo dei diritti, ma anche dei doveri che gli individui, i gruppi sociali e le nazioni hanno gli uni verso gli altri; la comprensione della necessità della solidarietà e della cooperazione in­ternazionali; la volontà degli individui di contribuire a risolvere i problemi delle loro co­munità, dei loro paesi e del mondo.

Coniugando insieme l’apprendimento, la formazione, l’informazione e l’azione, l’educazione a

vocazione internazionale dovrebbe favorire l’appropriato svi­luppo cognitivo e affettivo 

dell’individuo. Essa deve sviluppare il senso delle responsabilità sociali e della solidarietà con

gruppi meno favoriti e stimolare al rispetto del principio di eguaglianza nel comportamento

quotidiano.

Essa dovrebbe anche contribuire a sviluppare qualità, attitudini e competenze che permettano all’individuo di pervenire a una conoscenza critica dei pro­blemi nazionali e internazionali, di comprendere e esprimere fatti, opinioni e idee di lavorare in gruppo; di accettare la libera discussione e di parteciparvi, di osservare le regole elementari di procedura applicabili a ogni dibattito e di fondare i propri giudizi di valore e le proprie decisioni sull’analisi razionale del fatto e dei fattori pertinenti.

L’educazione deve mettere l’accento sull’inammissibilità del ricorso alla guerra di espansione, di 

aggressione e di dominio, alla forza e alla violenza repressiva e indurre ogni persona a comprendere

e assumere le responsabilità che le incombono per il mantenimento della pace.

Essa deve contribuire alla comprensione internazionale, al rafforzamento della pace mondiale e all’azione nella lotta contro il colonialismo, il neocolonialismo in tutte le loro forme e manifestazioni e contro ogni genere di razzismo, di fasci­smo nonché contro ogni altra ideologia che si ispiri all’odio nazionale o razziale e che sia contraria agli obiettivi di questa raccomandazione.

L’istruzione del bambino è diretta a promuovere e sviluppare la personalità del bambino, i suoi

talenti nonché le sue capacità mentali e fisiche fino al loro pieno sviluppo;  incoraggiare il rispetto

dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, in particolare quei diritti e quelle libertà che sono

enunciate nelle disposizioni dei vari strumenti africani relativi ai diritti dell’uomo e dei popoli

nelle di­chiarazioni e convenzioni internazionali sui diritti dell’uomo; la salvaguardia e il

rafforzamento dei positivi valori morali, tradizionali e culturali africani; preparare il bambino a

condurre una vita responsabile in una società libera, in uno spirito di comprensione, tolleranza,

dialogo, mutuo rispetto e amici­zia fra i popoli, e fra i gruppi etnici, le tribù e le comunità religiose;

salvaguardare l’indipendenza nazionale e l’integrità territoriale; promuovere e instaurare l’unità e la solidarietà africane; suscitare il rispetto per l’ambiente e le risorse naturali; promuovere la comprensione da parte del bambino delle cure mediche fondamentali.

 

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