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Intitolare aeroporto a Berlusconi? Prematuro, la storia ha bisogno dei suoi tempi per giudicare. Massini critico a Modica
14 Lug 2024 16:28
Rispondendo ad una domanda del giornalista Francesco Musolino, lo scrittore e drammaturgo Stefano Massini a Modica, per presentare il suo ultimo libro “Mein Kampf” all’interno della rassegna Scenari, ha ritenuto “prematuro in titolare un aeroporto a Berlusconi, serve tempo per dare un giudizio storico e un anno non è sufficiente”.
Non una questione di principio, anche se l’orientamento politico di Massini è noto, tanto che – ha detto nel corso della presentazione – sarebbe stato contrario anche ad una eventuale intitolazione a Giorgio Napolitano, ma si tratta di una questione che riguarda i tempi del giudizio storico. Massini ha sostenuto che “la storia ha bisogno di sedimentare negli anni l’importanza di un personaggio”per poi arrivare al punto da intitolargli una struttura che è patrimonio dell’Italia tutta. Senza dimenticare i trascorsi giudiziari (Berlusconi è stato sottoposto a diversi processi penali, una condanna, diverse assoluzioni e prescrizioni “che non è una assoluzione” ha detto Massini) serve però un tempo adeguato e utile a formulare un giudizio su una persona, lo scrittore ha concluso che in Italia oggi ci sono solo due aeroporti intitolati e figure politiche: l’aeroporto Caselle di Torino, intitolato a Sandro Pertini e, appunto Malpensa Milano che verrà intitolato a Silvio Berlusconi.
Massini ha presentato il suo ultimo libro uno studio sul testo di Adolf Hitler, un libro “maledetto” ancora vietato in alcuni stati del mondo. Ciò che fa paura va conosciuto, secondo Massini, che ha analizzato la prima parte del testo e i discorsi di Hitler. “E’l’inizio di ciò che poi ha portato alla morte milioni di individui ma anche una situazione che si è ripetuta molte, troppe volte. Hitler è stato il primo a capire come si poteva coniugare la politica con la propaganda”aveva spiegato Massini nella sua analisi con Corrado Formigli “La rabbia, la tristezza dell’esclusione diventa un capitale politico e Hitler è il primo a capire che si può costruire un capitale politico partendo dai sentimenti partendo dalla paura, dalla rabbia, dalla pancia della gente”, un modo per conoscere e riconoscere i meccanismi ed evitare che si ripetano.
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