INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE COOPERATIVE

L’internazionalizzazione per le imprese cooperative italiane riguarda, sostanzialmente, l’export di prodotti e servizi. Il bisogno di guardare ai mercati internazionali, per le cooperative, è aumentato notevolmente sopratutto a partire dal 2007 quando la crisi finanziaria ed economica che ha colpito prima gli Stati Uniti e poi l’Europa, ha spinto molte imprese italiane a cercare nuove quote di mercato oltre i confini nazionali. Negli anni della crisi, le cooperative internazionalizzate hanno registrato una crescita del fatturato da export del +30%.
Quasi il 70 % del valore da export delle cooperative è riconducibile alle imprese del settore agroalimentare, per un giro d’affari di oltre 4 miliardi di euro. Esperienze molto interessanti, tuttavia si registrano anche nei settori della produzione lavoro e servizi con l’industria (non alimentare) e le costruzioni, i trasporti e la logistica, nei settori sociosanitario (prevalentemente servizi alla persona) e dell’housing sociale a basso impatto ambientale.
Il 71 % delle esportazioni di prodotti e servizi cooperativi è destinato all’Unione Europea mentre il restante 29 % viene commercializzato nei paesi Extra UE.
Due i fattori fondamentali per l’export agroalimentare. In primis la politica di aggregazione tra imprese per affrontare mercati esteri complessi e lontani, dal Nord Europa agli USA, dall’Australia  alla Cina dove occorrono strutture manageriali. Occorre poi puntare sulla crescita dimensionale.
Laddove l’impresa cresce e fa politica di aggregazione il successo è garantito.

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