INPUT POSITIVI DAL CONFRONTO SU “LA BUONA SCUOLA” PROPOSTO DAL CIRCOLO RINASCITA DEMOCRATICA DEL PD DI RAGUSA.

Una occasione di confronto molto speciale. Tra favorevoli e contrari, l’appuntamento su “La buona scuola” promosso dal circolo Rinascita Democratica del Pd di Ragusa nella sede provinciale del partito ha raggiunto il proprio scopo che era quello di attivare un dibattito, a volte pure con toni accesi, su una tematica di stretta attualità e che investe da vicino non solo gli operatori della scuola ma anche, e soprattutto, le famiglie. Presenti il presidente provinciale del Pd, Mario D’Asta, e il consigliere comunale, Mario Chiavola. Dopo i saluti della vice segreteria provinciale, Angela Barone, e del segretario del circolo, Tony Francone, si è entrati nel vivo dei lavori grazie anche ad Agata Pisana, docente e componente della segreteria di Rinascita Democratica, che ha moderato l’incontro. Sono intervenuti Tiziana Celiberti, presidente del comitato direttivo provinciale Cgil, docente dell’istituto Besta; Rossana Della Grazia, docente della scuola Mariele Ventre; Carmelo Ialacqua, consigliere comunale del movimento Città e docente del liceo scientifico “Enrico Fermi”; Beatrice Lauretta, dirigente scolastico Paolo Vetri e Cesare Battisti. Sono state chiarite, intanto, quali le ricadute del disegno di legge già approvato alla Camera dei Deputati e ora in fase di esame al Senato. L’approvazione si annuncia come un investimento sul futuro con 100mila nuovi insegnanti assunti, 3 miliardi di euro di finanziamenti, 200 milioni per la valorizzazione dei docenti e 5 miliardi per l’edilizia scolastica, oltre ad aggiornamento e flessibilità formativa. Ed è proprio questa che è stata annunciata come ‘La buona scuola’, una riforma che fa diventare realtà l’autonomia scolastica rimasta sulla carta dalla riforma Berlinguer del 1997. Durante l’assemblea sono state manifestate, però, alcune perplessità. In questo senso, i vertici del circolo hanno chiarito che tutti i suggerimenti raccolti saranno portati all’attenzione del partito a livello nazionale con l’auspicio che in fase di esame del ddl da parte del Senato lo stesso possa essere in parte modificato venendo incontro alle varie esigenze del mondo scolastico. Tra le perplessità manifestate, ad esempio, il fatto che non sia preso in considerazione dalla norma tutto il personale scolastico, quindi anche gli Ata. E’ stato altresì evidenziato che ci sono tanti soldi per contrastare l’abbandono prematuro dei banchi, soprattutto al Sud, incrementi di docenti per ogni scuola, investimenti per l’alternanza scuola-lavoro. Poi, per quanto riguarda tutta una serie di aspetti pregnanti, sono state avanzate una serie di riflessioni. Intanto in relazione all’aspetto della selezione: chi seleziona i dirigenti e come? Prima si riformi la selezione dei dirigenti, è stato auspicato, e poi questo darà legittimazione alla selezione dei docenti. Inoltre, c’è la questione concernente la valutazione. Perché non valutare gli istituti, è stato rilevato, chiamando l’Invalsi a render conto delle sue verifiche, prima di valutare i singoli docenti? Infine, l’altro aspetto, è quello concernente il territorio soprattutto quando si mette in luce la necessità di soldi e stage per chi li ha. E chi non li ha? Come facciamo ad assicurare gli stage a tutti gli studenti se il numero delle imprese non è adeguato? Cosa prevede la riforma per riequilibrare gli squilibri territoriali? Questi gli interrogativi che sono stati sollevati durante l’assemblea che ha avuto il pregio di mettere in notevole evidenza la voglia di confrontarsi da parte di tutte le componenti del mondo della scuola. “E il confronto – dice il segretario di Rinascita Democratica del Pd, Tony Francone – quando si riesce a portare a termine è sempre molto positivo. Gli arroccamenti o le contrapposizioni a prescindere non servono a nessuno. A maggior ragione su un tema di così grande portata. Di certo il sindacato fa la sua parte. Noi speriamo che fino alla fine possano esserci dei miglioramenti in Senato perché crediamo che la buona politica debba ascoltare ma poi debba anche decidere di andare avanti. L’Italia ha bisogno di riforme per riprendere  a crescere culturalmente. Qui stiamo parlando del futuro del nostro Paese, dei prossimi venti anni. La scuola è ritornata ad essere al centro del nostro dibattito. Siamo contenti per questo. Adesso gli ultimi giorni determinanti prima di approdare in Senato”.

 

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