Indagini nel mare ibleo per il parco eolico “Wind Farm Scicli”. Proseguiranno ancora per tutto il mese di aprile dopo un ritardo nel lavoro

Si va avanti a piccoli passi. Passi, comunque, necessari per dare vita a quello che è il primo parco eolico nel mare ibleo ricadente proprio nel Canale di Sicilia e che nascerà nella costa di Scicli. Autorizzata, da parte dell’Assessorato regionale al territorio ed ambiente gestione demanio marittimo, una nuova proroga per permettere il proseguo dei lavori relativi alle indagini geofisiche nel tratto di mare ibleo fra Marina di Ragusa, Donnalucata e Cava d’Aliga necessarie per la realizzazione dell’impianto eolico off-shore Wind Farm “Scicli”. Indagini del tipo geofisico, geotecnico ed ambientale che la Capitaneria di porto di Pozzallo aveva già autorizzato, con propria ordinanza, nello scorso mese di febbraio disciplinando lavori e movimentazione al fine di garantire la sicurezza nella navigazione e l’esecuzione stessa delle indagini che, ora, dovranno durare per tutto il mese di aprile secondo quanto ha disposto la Regione. Indagini che, secondo quanto è stato scritto nell’ordinanza della Capitaneria di porto di Pozzallo, non sarebbero ancora stati ultimati e comunque non sarebbero stati eseguiti nei tempi stabiliti. Particolare, questo, legato alle condizioni meteo-marine che influiscono, e non poco, in questi casi perchè si lavora in mare con attrezzature e soprattutto imbarcazioni costrette e fare i conti con le mutazioni del mare e delle sue correnti. I lavori sono eseguiti interamente in orari diurni con una precisa prescrizione: tutti i natanti che attraversano il tratto di mare interessato dall’intervento dovranno mantenersi ad almeno 500 metri dal mezzo nautico impegnato nelle indagini sottomarine.

Il tanto atteso parco eolico off-shore, il primo che nasce nel mare ibleo, si avvia verso la concreta realizzazione.

L’area interessata dalle indagini geofisiche volte alla riconognizione batimorfologica  dei fondali è destinata ad ospitare l’impianto eolico “Scicli” per una durata di 30 anni, tanto quanto è la concessione demaniale prevista. Verranno installati cinquanta gli aerogeneratori di tipo floating, cioè fluttuanti, per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile di potenza pari a 750 MW. Il tratto di mare tra la Sicilia e l’isola di Malta ricade davanti i territori di Scicli e di Marina di Ragusa. Le opere di connessione a terra per il collegamento alla RTN ricadranno nel Comune di Ragusa per una lunghezza di 18 chilometri. Intanto con le indagini di va avanti e l’arrivo del bel tempo fa pensare che si dovrebbe essere alla fase finale dello studio.

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