Incidente acquascooter a Marina, stazionarie le condizioni del ferito a bordo del pedalò. La Procura ha aperto un fascicolo.

Sono stanzionarie le condizioni dell’uomo investito da una moto d’acqua con il motore fuoribordo domenica a Marina di Ragusa. Ha riportato lesioni al busto e, piu’ severe, ad una gamba. Non e’ stato trasferto a Catania ma si trova al reparto di Rianimazione dell’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa. L’incidente e’ avvenuto intorno alle 18 nella zona all’estremita’ del lungomare Andrea Doria verso la strada che conduce a Playa Grande.

Il mezzo era condotto da un diciottenne. Su cosa sia effettivamente accaduto, se il conducente del mezzo ne abbia perso il controllo o altro, sta lavorando la Capitaneria di porto, e altri accertamenti li sta effettuando la Squadra mobile della Polizia di Stato di Ragusa. Nuove problematiche, da quest’anno, proprio sulle moto d’acqua sono emerse. Per condurre una moto d’acqua e’ necessario avere compiuto 18 anni ed essere in possesso di patente nautica a prescindere dalla potenza del mezzo ma sul litorale ibleo sono arrivate delle moto d’acqua ‘diverse’, con il motore fuoribordo; per questa caratteristica sono equiparabili e ad un natante.

Pur essendo piu’ pericolose per la presenza dell’elica, non necessitano di patente nautica (se hanno un motore di potenza inferiore ai 40 cavalli) rientrando appunto nella classificazione di ‘natante’. La Capitaneria di porto di Pozzallo ha emanato un meticoloso regolamento di utilizzo per la conduzione di qualunque mezzo utilizzabile in mare proprio per garantire la sicurezza dei bagnanti e di chi fruisce dei mezzi, ma a giugno, data di emanazione, ancora non si aveva notizia di questa sorta di evoluzione di acqua scooter.

L’obbligo della patente nautica per la conduzione di acqua scooter era stato introdotto proprio per responsabilizzare i conducenti e per la garanzia della conoscenza delle regole di chi ‘va per mare’; il cambio di motorizzazione, effettuato a norma di legge, ha adeguato i mezzi ad un target di fruitori meno esperti, approfittando di quello che oggi appare un vuoto normativo.

La Procura di Ragusa ha aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità. Gli accertamenti sono coordinati dalla Capitaneria di porto di Pozzallo.

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