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Incendi in Sicilia, la Protezione Civile: “Non basta più spegnere incendi, serve intelligence”
31 Ago 2020 08:16
“Non basta piu’ spegnere gli incendi, ma occorre una azione di prevenzione, bloccando sul nascere l’azione dei piromani. Anche con ronde di pattugliamento e un’attivita’ di intelligence messa in campo dale forze investigative”.
Lo dice il direttore del dipartimento di Protezione civile della Regione Siciliana, Salvo Cocina, in merito agli icnendi che in queste ore stanno devastando l’Isola. Il dipartimento e’ sceso in campo con 35 organizzazioni regionali di volontariato delle provincie di Agrigento, Trapani, Palermo, Caltanissetta, Enna e Messina, con duecento uomini e 30 automezzi, tra i quali molti pick-up dotati di modulo antincendio, diversi pulmini e alcune ambulanze.
Gli incendi piu’ devastanti sono stati quelli che hanno distrutto monte Moarda, ad Altofonte, nel Palermitano, oltre a quelli che hanno interessato la zona di Macari, a San Vito Lo Capo (Trapani) e la riserva dello Zingaro, tra San Vito e Castellammare del Golfo. Uno scenario “altrettanto grave” si e’ registrato a Imera-Buofornello, Cerda, Aliminus, Montemaggiore Belsito e Terrasini, nel Palermitano, e ad Alcamo (Trapani) su monte Bonifato. Focolai di minore entita’ sono stati registrati anche lungo la strada statale che collega Ragusa a Catania.
La Regione Siciliana ha richiesto e ottenuto dal centro operativo di Roma l’invio di ulteriori Canadair, gli aerei antincendio che hanno operato in aggiunta ai due gia’ impiegati nei vari teatri delle operazioni di spegnimento. “Come sempre – si legge in un post della protezione civile regionale – si tratta di incendi appiccati di proposito da sconosciuti, che hanno fatto leva sulle condizioni meteo di questi due giorni, caratterizzate da forte vento di scirocco e temperature elevate”.
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