INCARDONA SULL’AEROPORTO DI COMISO

In provincia di Ragusa tiene ancora banco la tanto attesa dell’apertura dell’aeroporto di Comiso. Ad essere a rischio, in caso di una mancata risoluzione del problema inerente la copertura delle spese per i controllori di volo, è la prossima stagione estiva. Un appuntamento irrinunciabile che condannerebbe la provincia di Ragusa e gran parte della Sicilia orientale a dover attendere ulteriormente l’avvio di una infrastruttura vitale per il tessuto economico.

 

Questa mattina si sono tenuti, su iniziativa delle tre sigle sindacali, gli stati generali alla presenza delle associazioni di categoria, della deputazione regionale iblea, dei sindaci dei 12 comuni ragusani e del commissario straordinario Scarso. Un’occasione importante per giungere al concepimento di nuove soluzioni da mettere sul tavolo nell’interlocuzione con il governo nazionale, per giungere a un accordo che garantisca la piena operatività dello scalo, specie alla luce del nuovo piano nazionale dei trasporti elaborato dal ministro Corrado Passera.

 

Dal confronto è emersa la volontà di creare un comitato ristretto per monitorare i vari passaggi burocratici  e la richiesta di un tavolo tecnico con i ministri delle Infrastrutture Passera e del Tesoro Grilli. Unanime, questa volta, è apparsa la volontà delle associazioni e della politica iblea di voler incrementare i tempi di apertura facendo leva sulle risorse della stessa provincia di Ragusa.

 

L’onorevole Carmelo Incardona, intervenuto nell’ampio dibattito odierno, aveva già lanciato nel precedente incontro del 31 maggio nella sede della Provincia di Ragusa, alla presenza dell’allora assessore regionale alle Infrastrutture Pier Carmelo Russo, la proposta di smarcarsi dalle inutili polemiche con il governo nazionale e di trovare all’interno del territorio, con il sostegno della Regione e l’intervento diretto della Soaco, le risorse necessarie per l’avvio del Vincenzo Magliocco.

 

“Sono soddisfatto dall’esito dell’incontro odierno – ha affermato il deputato regionale di Grande Sud – perché dopo tanti vertici si è giunti a una conclusione che avevo già anticipato, in piena solitudine, tempo fa: occorre che il territorio trovi al suo interno i fondi necessari, e ormai residuali, per far partire l’aeroporto di Comiso. Ragusa deve profondere i suoi sforzi, tramite gli enti locali, territoriali e non, le associazioni di categoria, e con il necessario supporto di tutti i soggetti interessati e di tutte le forze produttive chiamando il governo regionale alle sue responsabilità se veramente, come dice, ritiene l’aeroporto di Comiso un’infrastruttura strategica per lo sviluppo dell’isola”. 

 

“Ha fatto comodo a molti – ha proseguito l’onorevole Carmelo Incardona – condurre iniziative tanto eclatanti quanto inutili contro il governo nazionale. Si è trattato di semplici passarelle politiche che non hanno portato a nulla, come a nulla ha portato il muro contro muro messo in piedi contro i ministeri. Adesso è finito il tempo in cui i siciliani devono essere costretti a stare con il cappello in mano ad aspettare i fondi. Ragusa è un modello per la Sicilia e l’apporto del territorio integrato con le risorse statali e comunitarie, che già ci sono state per la realizzazione della struttura,  può portare finalmente il risultato tanto atteso da ani. Non si può solo aspettare: occorre una sinergia tra gli enti locali, lo Stato e l’Europa per dare l’ultimo slancio per la piena operatività del Magliocco. Rimboccandoci le maniche e riusciremo ad avere un’infrastruttura vitale per il nostro sviluppo economico e turistico”.

 

“E’ una grande possibilità di riscatto per l’intero meridione – ha concluso il deputato di Grande Sud. Riusciremo a dimostrare che siamo in grado, con i nostro sforzi, di mettere in moto una struttura moderna e che porterà posti di lavoro e incremento turistico. La creazione di un comitato ristretto è il primo importante passo dopo mesi di vuote parole”.

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