INAUGURAZIONI E LAVORI AL TEMPO DI “RAGUSA GRANDE DI NUOVO”: LO STATO DI ABBANDONO DI PALAZZO COSENTINI

Il Consigliere Provinciale Giovanni Iacono, capogruppo di Italia dei Valori interviene su una argomento che riguarda quella “Ragusa grande di nuovo” di cui l’Amministrazione Dipasquale ha sempre parlato: la questione concerne  stavolta Palazzo Cosentini, monumento Unesco risalente alla seconda metà del settecento e gioiello dell’architettura barocca iblea. I lavori di restauro dell’edificio partiti grazie ai fondi della Legge su Ibla terminarono ufficialmente il 6 novembre 2010. Poco meno di due anni fa vi fu la solenne inaugurazione da parte del Primo Cittadino di Ragusa che pronunciò testuali parole: “Il Palazzo Cosentini oggi l’ho riportato agli antichi splendori!”.

Per i lavori di recupero e restauro furono stanziati nel 2004 quasi 540mila euro e altri 2 milioni nel 2006, i piani di spesa vennero poi votati al Consiglio Comunale di cui anche Iacono faceva parte.

Un anno e sei mesi dopo dalla conclusione dei lavori però l’immagine proposta dal Sindaco del capoluogo ibleo con lo slogan “Ragusa grande di nuovo” non combacia con la realtà dei fatti: Palazzo Cosentini è infatti nuovamente in uno stato di degrado visibilmente constatabile.

Sul prospetto principale e su quello secondario ad esempio si è distaccato un pezzo molto grande di intonaco, gli elementi lapidei risultano essere in buona parte aggrediti da muschi e licheni e ancora, la cattiva canalizzazione delle acque piovane, provenienti dal tetto, ha provocato percolamenti sulla facciata con conseguente creazione di patina biologica sulle pareti. Se l’esterno dell’edificio risulta essere un esempio di cattivo restauro conservativo, non va certamente meglio per l’interno dell’edificio: i bassi, aperti al pubblico, risultano essere in un pessimo stato di conservazione, l’intonaco interno a causa dell’umidità si sta distaccando dalle pareti e in molti punti risulta essere totalmente staccato dal supporto lapideo.

Praticamente come se non fosse mai stato  restaurato, o restaurato male. Oppure semplicemente non si è pensato che oltre a una “lucidata” occorre anche la manutenzione, il mantenimento, non un nuovo abbandono.

“Ancora una volta dobbiamo constatare  – commenta Giovanni Iacono – che delle inaugurazioni che vengono fatte a Ragusa rimane solo l’eco delle fanfare e dei trombettieri e passata la festa appare gabbato lo santo. Dopo le celebrazioni dell’oggetto inaugurato si perde anche la memoria! Questa inaugurazione si aggiunge alle altre finite malamente, così vanno i lavori al tempo di Ragusa, grande di nuovo.” 

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