È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IN VIA AUSTRALIA UN BRANCO DI CANI RANDAGI SPAVENTA E CERCA DI AGGREDIRE UN GRUPPO DI PERSONE CHE FA JOGGING
19 Nov 2015 08:33
“A distanza di oltre un mese dalla mia segnalazione, nessun intervento è stato effettuato. E il problema si è aggravato a testimonianza di come le circostanze che avevamo sottolineato meritavano, e meritano, una grande attenzione”. E’ il senso dell’intervento del consigliere comunale Gianluca Morando che torna a battere sul tasto del fenomeno randagismo che continua a imperversare soprattutto nella cintura periferica della città di Ragusa. “Un altro caso limite, purtroppo – afferma Morando – si è registrato in via Australia, dove peraltro avevo già detto che si sarebbe dovuto intervenire, per la presenza di un branco di cani (erano in quattro-cinque), che ha mostrato ostilità, abbaiando ripetutamente e cercando perfino di mordere, nei confronti di alcuni giovani che stavano facendo jogging. Questa volta è andata bene però non è detto che la prossima succeda la stessa cosa. Ecco perché bisogna fare il possibile per monitorare il fenomeno e intervenire nella maniera adeguata”. Morando mette in luce che, nonostante abbia segnalato più volte la questione a palazzo di Città, nessun tipo di azione risolutiva è stata avviata. “Purtroppo – prosegue Morando – così come avevo già detto, la situazione potrebbe diventare critica pure in via Padre Tumino, in alcuni tratti di viale delle Americhe oltre che nella zona iniziale di via Ettore Fieramosca, dove insiste la chiesa del Preziosissimo sangue. Sentiamo, ogni giorno, in tv, di episodi che riguardano randagi aggressivi e che possono diventare un rischio per l’uomo e per la sua incolumità. Ecco perché torno a chiedere, con forza, che l’ente di palazzo dell’Aquila si intesti questa che può essere senz’altro definita una battaglia di civiltà”.
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