IN UN RAID AEREO DELLA NATO UCCISO UN FIGLIO DI GHEDDAFI

La temuta escalation della guerra di Libia si sta verificando. Dopo le dichiarazioni di ieri di Gheddafi che esporterà la il conflitto in Europa e principalmente in Italia la situazione si complica enormemente anche a causa dell’uccisione, a seguito di un bombardamento degli Aerei della nato in una villa a Tripoli, di uno dei figli del Colonnello e tre nipotini, che ha acceso ancora di più l’ira del Rais nei confronto della Coalizione e dell’Italia che lo avrebbe tradito più degli altri Paesi dopo averlo osannato persino con i baciamano.

Insomma il conflitto sta prendendo la piega brutta che si temeva ed ora sarà sempre più difficile ottenere un accordo per un “cessate il fuoco” bilaterale e un allontanamento di Gheddafi dalla Libia per ricominciare nel Paese arabo una nuova stagione democratica.  L’Italia è il paese più esposto di tutto il Mediterraneo per diversi motivi: è intanto il più vicino alla Libia, ha il più alto numero di profughi libici dove possono essere infiltrati terroristi, è il più odiato da Gheddafi il quale dopo avergli promesso milioni e milioni di euro per “risarcimento danni” dovuto all’epoca coloniale, ci considera ora nel suo obiettivo e che non ha fatto misteri per farcela pagare, come avvenne quando lanciò due missili su Lampedusa che per fortuna non arrivarono a destinazione perché i Russi gli avevano dato quelli a corta gittata.

L’odio di Gheddafi nei confronti dell’Italia risale al lontano 1956 quando il colonnello, non ancora al potere, lavorava a Ragusa come saldatore alla Gulf Oil Company che aveva cercato e trovato il petrolio nei giacimenti ragusani e poi, dopo che la società americana li aveva sfruttati per un bel po’, se ne era sbarazzato cedendoli alla Somicem, e parlava con i colleghi italiani di risentimenti verso chi li aveva colonializzati.

Ci sono tutti gli ingredienti per pigliarsela con noi e purtroppo lo farà perché nella sua follia, non riesce a capire che il nostro ruolo in questa guerra è stato prima marginale ed ora stupidamente da imitazione di altri Paesi Europei (che non vogliono profughi ma il petrolio e sparano missili contro di lui) dopo avergli dato la sensazione che era sempre un nostro amico e che non lo avremmo mai attaccato militarmente ma dato solo copertura e sicurezza radar agli aerei della coalizione e della Nato e partecipato solo a missioni umanitarie

 

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