È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IN SICILIA SOLO PALERMO CATANIA E MESSINA HANNO I REQUISITI PER RESTARE MA LO STATUTO DICE…
07 Lug 2012 16:44
Facciamo un pò di chiarezza nell’intricata vicenda dell’abolizione delle province con il decreto che il Governo Monti ha licenziato due giorni fa e che, ovviamente, deve essere convertito dalle Camere. La previsione di parametri per abitanti, superficie e numero di comuni è parzialmente saltata rispetto a quella ipotizzata prima ed in sostanza in Sicilia solo tre comuni Palermo, Catania e Messina avevano i requisiti giusti per mantenere le province perché superano i 350 mila abitanti e perché hanno un numero di Comuni superiore a cinquanta. Della superficie non si ha più traccia perché Milano che ha meno superficie di Ragusa (44 chilometri quadrati l’area iblea) poteva non avere la provincia. Ed allora solo numero di comuni e abitanti ed il giuoco è fatto
Ma il decreto Monti non è valido in Sicilia perché le province denominate “regionali” nascono dal volere dello statuto speciale che com’è noto ha “dignità” giuridica costituzionale e quindi per essere modificato deve sottostare alle procedure previste per la modifica di una norma costituzionale e cioè doppio passaggio alle Camere, maggioranza assoluta, intervallo di tempo fra una votazione e l’altra etc etc.
Ed allora in Sicilia abbiamo il tempo di affilare le armi ed evitare che le province vengano smantellate ma ad una serie di condizioni:
La prima è che non si proceda all’accorpamento perché sarebbe una beffa per i territori interessati: o tutte eliminate o nessuna!
La seconda è che se si procede alla eliminazione le competenze non debbano essere trasferite ai Consorzi fra i Comuni perché avremmo decuplicato la spesa e i tempi di attuazione dei provvedimenti amministrativi, ma attraverso organismi monocratici (Commissari regionali) della Regione che con i commissari anche locali procedano speditamente alla soluzione dei problemi comuni dei Municipi i quali potranno anche costituirsi in Corsorzi ma solo per i problemi e le cose di comune interesse.
La terza ed ultima condizione è che tutta la Sicilia ed i Siciliani non si facciano ancora una a volta calpestare dai Governi nordisti e leghisti ma facciano un unico discorso per conservare le proprie prerogative e la dignità necessaria.
Vedrete che questa ultima condizione è la più difficile da conservare perché lo “schiavismo” politico da noi è sempre forte.
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