Francia, Gran Bretagna e Spagna alzano il livello di attenzione sanitaria per la diffusione di una pericolosa ondata di influenza stagionale particolarmente aggressiva, ribattezzata dagli esperti “super influenza”. Si tratta del virus H3N2, uno dei principali ceppi influenzali, che quest’anno si presenta con un sottotipo mutato, noto come “K”, capace di diffondersi più rapidamente e […]
In Sicilia 26 invasi su 47 sono fuori uso o limitati. La denuncia di Legambiente
02 Feb 2025 11:04
“Le dighe siciliane hanno bisogno di manutenzione, su 47 invasi ben 26 sono fuori esercizio o in esercizio con limitazioni all’invaso o, ancora, in attesa di collaudo e, quindi, limitati. Moltissimi di questi invasi limitati sono a scopo irriguo e sarebbero quelli destinati a garantire la disponibilità della risorsa per il comparto agricolo e zootecnico, tant’è che proprio in questi anni alla Regione siciliana sono stati assegnati dei fondi mirati alla gestione delle dighe. La gran parte di questi fondi è stata, però, dirottata verso la ripresa dei lavori della diga di Pietrarossa”.
A denunciarlo è Legambiente Sicilia secondo la quale la diga Trinità è “l’emblema di una mancata capacità programmatoria delle risorse e dei corpi idrici”. Il grande invaso a scopo irriguo in provincia di Trapani viene svuotato per ordine del ministero delle Infrastrutture a causa delle condizioni del fronte diga che potrebbero non essere più tali da garantirne la tenuta soprattutto in caso di sisma. L’invaso, la cui capienza sarebbe di un massimo di 18 milioni di metri cubi, nasce nel 1959 sbarrando con una diga in terra il fiume Delia.
Già da tempo il lago veniva tenuto sotto una quota mediana proprio a causa del mancato collaudo. Adesso l’ordine perentorio di svuotare tutto con un ritmo di circa 100.000 metri cubi al giorno. “Altre dighe rischiano di chiudere per mancata manutenzione e collaudo”, spiega l’associazione ambientalista.
“Si è colpevolmente deciso di rischiare il collasso di un intero sistema – dice Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia -. Anziché intervenire per efficientare e mettere in sicurezza gli invasi esistenti, si è preferito puntare a un’opera che, oltre che sommergere un importante sito archeologico, finirà per peggiorare lo stato di salute della piana di Catania, diminuendo ancor di più l’apporto di solidi al sistema delle foci e delle spiagge senza alcun effettivo vantaggio per l’agrumicoltura. La sorte della Trinità è emblema di una mancata capacità programmatoria di una politica che, parlando di iniziative a contrasto del cambiamento climatico, in realtà non fa che peggiorare le chance di resilienza dell’isola mediterranea”.
© Riproduzione riservata