In restauro il Crocifisso ligneo della chiesa di San Matteo risalente al ‘600 a Scicli

Iniziata ieri, con la formula del laboratorio aperto, l’opera di restauro del Crocifisso del ‘600 da più di un secolo custodito nella chiesa Madre Sant’Ignazio dopo il trasferimento dalla chiesa di San Matteo, sul colle omonimo, ai tempi in cui venne chiusa. Il restauro, da parte della ditta Kermes, avverrà all’interno della chiesa stessa, sita nella centralissima piazza Italia, con i restauratori che lavoreranno nella completa serenità ma anche alla presenza di visitatori che vorranno assistere a questo importante lavoro di recupero. Lavoro che si sta rendendo possibile grazie alla disponibilità di una famiglia benefattrice.

C’è entusiasmo attorno a questo lavoro che ricorda quello già eseguito nella chiesa di San Michele con il restauro, anche in quell’occasione, di un antico Crocifisso.

“Era ben custodito nella sacrestia della chiesa – spiega Padre Giovanni Lauretta, parroco della chiesa Madre Sant’Ignazio – a confermarmi l’importanza dell’opera è stato lo studioso d’arte Paolo Nifosì. E’ il primo Crocifisso della chiesa Madre nel colle San Matteo. Poi, quando quella chiesa venne chiusa, è stato trasferito nella sacrestia della nostra chiesa assieme ad altri arredi fra cui alcuni quadri. Il nostro impegno è quello di recuperarli piano piano e sistemarli all’interno della chiesa Madre Sant’Ignazio naturalmente con le autorizzazioni della Soprintendenza ai beni culturali di Ragusa. La ditta restauratrice è già impegnata in altri due cantieri ma ha iniziato anche l’intervento a Scicli. Speriamo che per Natale possa essere completato”.

Tutti gli arredi della chiesa di San Matteo sono stati trasferiti giù dal colle a fine Ottocento allorquando lo Stato ha incamerato i beni ecclesiastici.

“La chiesa allora venne acquisita dal Comune di Scicli – spiega il vicario foraneo, don Ignazio Lachina – successivamente vennero trasferiti tutti gli arredi, il corpo di San Guglielmo, il Santissimo, il fonte battesimale, le Statue, i quadri, la Pala dell’altare maggiore. Il Crocifisso è bellissimo e di grande interesse artistico. Bene il restauro. Sono curioso di vedere da vicino il lavoro degli restauratori. Bene ha fatto padre Giovanni a pensare al recupero di queste opere, cosa che ha già fatto per la chiesa di San Bartolomeo”.

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