In difesa della sanità pubblica. Protesta e piattaforma del Forum di 24 associazioni iblee

Dal Forum in difesa della sanità pubblica è partito un percorso di mobilitazioni per garantire servizi efficienti ai cittadini. Partecipata manifestazione a Ragusa 

E’ partito oggi un percorso di mobilitazioni per la difesa e il rilancio della Sanità pubblica attraverso iniziative a carattere territoriale, regionale e nazionale.

A promuoverlo è il Forum per la difesa e la promozione della Sanità Pubblica costituito lo scorso 5 marzo al quale hanno già aderito 24 tra associazioni e movimenti.

Si è tenuta stamani in Piazza Igea una manifestazione pubblica promossa dal Forum aperto dall’intervento di Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa che ha denunciato le carenze di una sanità pubblica che risente troppo dal taglio dei finanziamenti (140 milioni di euro dal PNRR), dal numero chiuso nelle Università, dalla fuga dei medici dal pubblico, dalla politica di rafforzamento della sanità privata e dei viaggi della speranza che costringono i cittadini, quelli che possono farlo, a cercare  cure al nord.

Presenti l’amministrazione comunale di Vittoria, ha portato il saluto l’assessore Francesca Corbino, la parlamentare cinque stelle, Stefania Campo che ha denunciato la politica sanitaria regionale concentrata a gestire il potere dei feudi sanitari siciliani in cui il cittadino è il vero sconfitto, mentre dal palco si sono alternati, con le loro rivendicazioni forti e ben documentate i rappresentanti di F.P. CGIL, Cittadinanza Attiva, del Movimento Federalista Europeo, di Emergency Pozzallo – Modica, dell’AUSER di Ragusa, dell’art. 32 e di Legambiente. L’on. Nello Di Pasquale impossibilitato ad intervenire ha inviato il suo saluto e adesione.

La Sicilia e il territorio ibleo sono attraversate, ormai da decenni, da una pesantissima crisi sanitaria, economica e sociale che colpisce il lavoro ed agisce negativamente sulla condizione di salute delle persone più fragili.

Basti pensare alle liste di attesa per poter usufruire di una prestazione specialistica ospedaliera o in strutture convenzionate, che nonostante due piani finanziati per il recupero delle liste d’attesa, i tempi per effettuare una visita medica, un esame diagnostico e/o intervento chirurgico, sono lunghissimi. 

Le lunghe liste d’attesa spingono le famiglie a rivolgersi ai servizi privati, pagando costi altissimi al punto che la rinuncia alle cure oggi rappresenta una realtà. 

Su alcuni punti il Forum intende avviare un confronto con il commissario dell’ASP 7 di Ragusa e in particolare:

Il rapporto tra sistema sanitario pubblico e privato convenzionato per affrontare il nodo dei controlli sulle convenzioni rispetto a criteri quali/quantitativi delle prestazioni erogate. Anche nel caso dell’attività di libera professione svolta all’interno delle strutture pubbliche il nodo cruciale diviene il controllo dell’effettivo rapporto fra attività istituzionale ed in libera professione. In tale ambito si potrebbe determinare, in assenza di adeguati controlli, un conflitto tra il diritto dell’utenza alle prestazioni pubbliche e l’interesse di chi esegue a pagamento le visite e i servizi di cura.

La piena attuazione del Piano Regionale Medicina di genere e l’approvazione di un piano aziendale. Piena attuazione della legge n. 194 del 1978, che contiene le norme sulla «tutela sociale della maternità» e sull’interruzione volontaria della gravidanza», superando i grossi limiti che derivano dall’alto numero degli obiettori di coscienza”. 

● Affrontare il tema della medicina e dell’assistenza sociosanitaria destinata alle popolazioni migranti ed in particolar modo alle persone che vivono contesti di marginalità sociale e anche territoriale attraverso servizi di prossimità. 

Esiste la condizione diffusa di persone che vivono ai margini, spesso nelle campagne lontane dai centri abitati, ai quali vanno garantite forme di assistenza che riconoscono il diritto alle cure a tutte le persone al di là dello status di cittadinanza, compresi gli “irregolari” ai quali è garantita l’assistenza tramite rilascio di un tesserino STP (stranieri temporaneamente presenti). 

● Garantire Politiche aziendali per la piena attuazione dell’integrazione socio-sanitarie, così come previsto dalla legge regionale n.5/2009.

● L’abbattimento reale delle liste d’attesa attraverso un piano di assunzioni e stabilizzazioni di personale a tutti i livelli di cui oggi si registrano gravi carenze a partire dalle strutture ospedaliere ed ambulatoriali.

● I Pronto Soccorso sono ormai strutturalmente congestionati con l’utenza costretta ad attese di diverse ore prima di essere sottoposte a visita. In quest’ottica occorre incrementare il personale a tutti i livelli e al tempo stesso organizzare e potenziare servizi nel territorio per evitare il riversamento in modo esclusivo sui Pronto Soccorso.

● Ripristino del servizio di guardia medica pediatrica attraverso i “PPI Pediatrici”, che hanno avuto una funzionalità utile all’utenza interessata e al tempo stesso aiutano ad alleggerire l’affluenza ai Pronto Soccorso dove, soprattutto nel fine settimane e nei festivi, gli accessi per visite a bambine e bambini è consistente.

● Le recenti iniziative del Governo in materia di salute e sicurezza vanno in direzione di una quasi totale esclusività delle competenze all’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL). Poiché l’INL in Sicilia continua ad operare in una condizione di carenza del personale, di fatto significherà un ulteriore arretramento sulle attività di vigilanza e prevenzione. Per questo occorre rimettere al centro il ruolo delle Aziende Sanitarie Provinciali per la continuità operativa attraverso un potenziamento dei servizi di prevenzione e vigilanza.

● Dipendenze : i servizi in materia di dipendenze patologiche oggi sono quasi esclusivamente in capo all’Asp. Il fenomeno della diffusione delle sostanze stupefacenti, sempre più diverse e in continuo cambiamento, necessita interventi efficaci in grado di affrontare i diversi livelli di complessità. In quest’ottica occorre rafforzare gli interventi di prevenzione e informazione, insieme al rafforzamento delle politiche di riduzione del danno (RDD).

● Bisogna affrontare con urgenza il tema della carenza, sempre più crescente, dei medici di base in questa provincia dove, a seguito di pensionamenti come è già avvenuto a Scicli, da alcuni mesi qualche migliaio di persone non hanno un medico di famiglia.

● Il piano di infrastrutturazione derivante dai fondi del PNRR prevede la realizzazione di nuovi presidi come gli Ospedali di Comunità e le Centrali Operative Territoriali (COT) che costituiranno la rete dei servizi su tutto il territorio provinciale. Questo rappresenta un passo in avanti per la sanità iblea. Ma c’è il rischio che queste strutture pubbliche possano essere gestite da privati attraverso il sistema delle convenzioni laddove invece occorre una gestione pubblica attraverso nuove assunzioni e la stabilizzazione del personale precario. Questa tendenza è ancora una volta confermata dalle scelte del governo a partire dalla legge finanziaria, e ultimo con la sottrazione di 140 milioni di euro dalle risorse del PNRR destinati alla Sanità siciliana.

I risultati sono ormai evidenti ed è indicativo che nel nostro territorio aumentano gli investimenti privati per strutture sanitarie che eseguono prestazioni a pagamento e in convezione.

Per questo motivo va organizzata una battaglia che guardi al breve e medio periodo per mettere in discussione scelte e pratiche di governo della sanità pubblica nazionale, regionale e locale.

Il Forum per la Difesa e la Tutela della Sanità Pubblica intende aprire un confronto costruttivo ma costante con la Direzione Strategia nell’ottica di garantire un coinvolgimento democratico delle realtà socialmente impegnate sui temi dei diritti fondamentali e costituzionali a partire dal diritto alla salute. 

La manifestazione si è poi conclusa con l’intervento di Ignazio Giudice, segretario regionale della CGIL Sicilia, il quale ha valutato che argomenti come la difesa della sanità pubblica meriterebbero la presenza di tutti i sindaci della provincia, del libero consorzio comunale, di tutti i parlamentari del territorio rispetto all’esiguità di quelli meritoriamente presenti.

Necessario dare un taglio alle politiche spartitorie in cui il cittadino è la prima vittima e ammette la difficoltà del sindacato ad avere una collaborazione con i sindaci su questi temi e che dovrebbero garantire invece la salute dei territori amministrati. Le lunghe liste d’attesa, l’esodo al nord per interventi e cure specialistiche indeboliscono il sistema sanitario regionale. Allora il movimento di piazza di sindacato e associazioni deve essere forte e costanti per assicurare le giuste interlocuzioni affinchè si migliori il sistema della sanità pubblica a beneficio di tutti i cittadini.

Il Forum per la difesa e la tutela della Sanità Pubblica è così composto:

CGIL RAGUSA – ANPI PROVINCIALE RAGUSA – AUSER TERRITORIALE RAGUSA- LEGAMBIENTE CIRCOLI RAGUSA MODICA ISPICA SCICLI – ANPPIA RAGUSA – LIBERA PRESIDIO PROVINCIALE RAGUSA- MOVIMENTO FEDERALISTA EUROPEO – EMERGENCY GRUPPO POZZALLO – MH CASA DELLE CULTURE SCICLI – AIAD – PIAZZA FUTURA – UISP RAGUSA – COMITATO ART. 32 RAGUSA e SCICLI – CASA DEL POPOLO SCICLI – ADESSO BASTA – GRUPPO MAMME MODICA – CASA DELLE DONNE SCICLI – ARCIGAY RAGUSA – MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO – ESTRMOSUD

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