Imprese al femminile: la provincia di Ragusa è indietro rispetto ad altre realtà siciliane. I dati

Assoesercenti Sicilia ha presentato il suo primo rapporto sull’imprenditoria femminile in Sicilia, durante un incontro a Catania dal titolo “Strumenti per fare impresa al femminile”. Secondo il rapporto, ci sono 116.637 imprese guidate da donne in Sicilia, rappresentando il 24,35% del totale delle imprese registrate nell’isola nel 2022. Questo indica una presenza femminile significativa nel settore imprenditoriale siciliano.

Le criticità al femminile

Durante il dibattito che ha seguito la presentazione, molte imprenditrici hanno sollevato delle criticità riguardanti i limiti previsti nei bandi di finanziamento, che penalizzano le realtà già radicate sul territorio. Il presidente di Assoesercenti Sicilia, il dott. Salvo Politino, ha sottolineato l’importanza di sostenere e incentivare la presenza femminile nelle PMI, e ha individuato tre direzioni di intervento per superare le disparità di genere in modo strutturale.

Inoltre, il rapporto ha rivelato che il 27% delle imprese femminili in Sicilia si trova nel settore del commercio, il 21,65% nell’agricoltura e il 7,77% nel turismo. Catania è in cima alla classifica con il 21,75% delle imprese al femminile registrate, seguita da Palermo con il 20,89%, Messina con il 12,72% e Trapani con il 10,57%.

i dati di Ragusa

I dati che riguardano Ragusa non sono del tutto entusiasmanti. Le imprese femminili iblee, secondo questo report, sono il 7,68% sul totale delle imprese siciliane, cioè 8961. Di queste 2103 sono in ambito commercio, 624 in ambito turismo e 2617 in ambito agricoltura. 

Piu’ ostacoli per le donne

Politino ha dichiarato che ci sono ancora ostacoli che le donne affrontano quotidianamente nel fare impresa, come la difficoltà di conciliare gli impegni familiari con la vita professionale e il persistere di opportunità di guadagno economico non soddisfacente. Tuttavia, le donne imprenditrici hanno dimostrato di essere resilienti, tenaci e pronte a mettersi in gioco.

Infine, Politino ha sottolineato che è significativo che le imprenditrici, nonostante operino in condizioni talora meno favorevoli rispetto agli uomini, si siano ricavate uno spazio sempre più ragguardevole nel sistema produttivo del Paese e forniscano un apporto considerevole alla crescita dell’economia italiana. Pertanto, la Regione Siciliana dovrebbe istituire un apposito fondo destinato al credito delle PMI femminili, sotto forma di prestiti a tasso 0% e contributi a fondo perduto, con un’azione a favore delle start up femminili. Inoltre, un piano regionale di formazione sul digitale e la promozione incentivata tra le imprese femminili sono ulteriori misure che possono contribuire a ridurre il gap di genere nell’imprenditoria siciliana.

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