“Imposero all’Italia lo sbarco dei migranti”, a Ragusa richiesta di rinvio a giudizio per la Proactiva Open Arms

Prima udienza davanti al gip presso il Tribunale di Ragusa, Eleonora Schinina’, per la richiesta di rinvio a giudizio per il comandante della ong spagnola Pro Activa Open Arms, Marc Reig Creus ed Ana Isabel Montes Mier, capo missione. Il reato contestato e’ quello di violenza privata funzionale al favoreggiamento della immigrazione clandestina. La richiesta venne formalizzata a luglio dalla Procura di Ragusa – i titolari dell’inchiesta sono il procuratore capo Fabio D’Anna e il sostituto Santo Fornasier (oggi il pm di udienza era Gaetano Scollo) – e riguarda vicende del marzo 2018.

La nave Open Arms della ong spagnola Proactiva, si trovo’ al centro di una disputa internazionale per una operazione di recupero e salvataggio in mare di migranti. Secondo la Procura, gli indagati avrebbero imposto all’Italia lo sbarco dei migranti soccorsi senza rispondere alle sollecitazione di Mrcc Italia e del loro paese di bandiera, la Spagna, che diceva loro di chiedere approdo a Malta. Dall’Isola dei cavalieri era stato concesso il ‘medevac’ evacuazione medica urgente, per tre migranti che necessitavano di cure immediate.

Lo stato italiano, in base alla tesi sostenuta dalla Procura di Ragusa, diventa vittima di violenza privata finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso il dirigente del dipartimento delle liberta’ civili immigrazione del Viminale.

A determinare la scelta processuale, anche le parole, che appena raggiunto il natante in difficolta’, i soccorritori della ong spagnola avrebbero pronunciato, dicendo ai migranti “andiamo in Italia”. Il ministero dell’Interno e la Presidenza del consiglio dei Ministri, attraverso l’avvocatura dello Stato rappresentata dall’avvocato Angelo Nicotra, hanno partecipato all’udienza come parti offese, depositando la costituzione di parte civile. L’udienza e’ iniziata poco prima delle 11.50 per concludersi alle 12.05. Rinvio definito a giugno per la discussione. I due indagati non erano presenti. Quattro i legali del collegio difensivo.

Fonte: Agi

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