IL VERO VULNUS DELLA DEMOCRAZIA E’ DOVUTO ALL’INCAPACITA’ DEI PARTITI DI RINNOVARSI

Si parla spesso nel dibattito pubblico e privato di queste settimane di attentato alla democrazia, a proposito di un Governo di “ tecnici “ che non ha ricevuto alcuna legittimazione dal voto popolare.

 

Le anomalie democratiche legate all’insediamento del Governo del prof. Monti sono evidenti, anche se tutto si è svolto nel pieno rispetto delle regole costituzionali, con un Esecutivo che ha ricevuto una larga maggioranza parlamentare sotto l’attenta regia di un Presidente della Repubblica che l’Italia non finirà mai di ringraziare ( Dio l’abbia in vera gloria ).

 

Il vero problema , come sottolineato dagli osservatori più attenti, riguarda i motivi che hanno determinato la sospensione della “ democrazia “, ammesso ( ma non concesso ) che ciò sia vero, e che non possono che inevitabilmente riferirsi al vuoto della politica, alla profonda incapacità dei partiti di capire il cambiamento di rotta di cui necessità il paese, e, da ultimo e forse l’aspetto piu’ grave, all’impotenza di restituire e recuperare una maggiore “ ETICA “ alla loro azione.

 

Dinanzi ad un paese sull’orlo del precipizio da anni, con una situazione delle finanze pubbliche disastrosa , un altissimo tasso di corruzione della pubblica amministrazione, una recessione galoppante, la continua perdita di posti di lavoro, una disoccupazione giovanile insostenibile, e con le caste del paese arroccate sui loro privilegi, sedimentate da decenni di immobilismo, la politica ha gestito il paese solo nell’ottica di occupazione del potere , non di rado in modo aggressivo e alieno dal concetto di “ servizio pubblico “, coprendo ogni anfratto della pubblica amministrazione e incurante della necessità del buon governo. E questo accade a Roma come nell’estrema periferia, alimentando il valore del “ malcostume “ come regola imperante.

 

Chi parla di Golpe alla democrazia, spesso non è ispirato da sincero rammarico per il vulnus alle regole che la gestiscono, ma forse dal risentimento di subire l’erosione del proprio potere collegato ai partiti di cui si fa parte. E alcuni media ben si prestano a fare da cassa di risonanza , spesso in modo ripugnante.

 

Il profondo degrado in cui è caduta la politica, e dal quale ancora – ahimè- non si riesce a vedere la fine – è stata la causa primaria che ha determinato la nascita del Governo dei professori, ai quali, pur nel contesto dei provvedimenti severi e dolorosi assunti, va riconosciuto il merito di aver fatto in tre mesi quanto i precedenti governi degli ultimi vent’anni almeno, e ridato al paese quel prestigio internazionale che si era abbondantemente perso nell’ultimo periodo.

 

Al di là delle critiche che si possono imputare al Governo Monti, , in buona parte giustificate dal forte impatto nei ceti meno abbienti delle misure di rigore, se si ha un minimo di onestà intellettuale bisogna riconoscere che la causa che ha originato la sua nascita è imputabile ad un vero e proprio stato di “ emergenza “ , morale anzitutto prima ancora che economica, che continua a caratterizzare l’azione della politica e dei suoi esponenti, a qualunque livello considerati, sia pur senza cadere nella tentazione di fare di tutte le erbe un fascio.

 

Basti pensare che in piena estate, sotto i colpi della speculazione internazionale e con il paese fortemente sbandato, nell’agenza parlamentare la prima emergenza era la legge sulle “intercettazioni “…Sic!

 

Ed allora, che ben venga questo vulnus alla democrazia, che ci ridia la speranza di un periodo di decantazione che consenta ai partiti di intraprendere un percorso di rinnovamento piu’ virtuoso, per loro e per il sistema paese .

 

Non c’e’ da essere ottimisti in tal senso, ma nondimeno non bisogna lasciarsi andare alla tentazione del distacco completo dalle istituzioni, che pur attenta alle scelte di ogni cittadino attento e sensibile alle sorti della nazione. E rifuggire assolutamente dalla tentazione del “ NON VOTO “ che seduce larghi strati della popolazione ma che alimenta speculazioni o la crescita di forze anti statali e demagogiche. Ci sono sempre persone “ perbene “ in ogni formazione o schieramento.

 

Un dato su tutti testimonia del profondo stato di “ sconnessione “ delle forze politiche. Dinanzi all’ennesimo scandalo dell’autoregalo dei contributi per spese elettorali, che definire disgustoso è dir poco, la reazione dei maggiori esponenti di partito a livello nazionale è di assumere il classico e deprecabile atteggiamento del “ pesce lesso “. Gli inviati delle IENE in settimana hanno in modo brutale inchiodato alle loro responsabilità i maggiori esponenti dei partiti, che hanno schivato in modo insolente ogni domanda sulle ruberie consentite da una legge che ha sovvertito l’esito del referendum. Sono le stesse domande che avrebbero loro posto i cittadini e i contribuenti onesti di questo paese.. e loro? Scappavano.. Che vergogna! Anche personaggi che si accreditano come paladini del rigore e della pulizia. Falsi profeti di moralismo!

 

E’ QUESTO IL VERO VULNUS ALLA DEMOCRAZIA, quando si sovverte la volontà popolare, piegandola ai loro meschini disegni , e con il concorso di tutte le forze parlamentari.

 

Ed allora ben venga il governo dei Tecnici, e che continui nella sua azione riformatrice, con ferma determinazione e rigore , ma sempre nel rispetto della coesione sociale, messa a rischio anche dall’intransigenza di alcune forze sociali. Finora a pagare sono stati soprattutto i pensionati e i percettori di reddito da lavoro dipendente. E’ ora che anche altre forze sociali e produttive siano chiamate ad una maggiore contribuzione per la rinascita della nazione.

 

Il futuro è gravido di incertezze, e non e’ affatto certo che la politica sappia rinnovarsi negli uomini e nei suoi valori. Basta aprire le cronache di questa prima domenica di quaresima per essere pervarsi da una sorta di cupo e amaro pessimismo. Sarà argomento per una prossima riflessione…. La vera sospensione delle regole democratiche viene proprio da loro , e da organi di stampa che verrebbe la voglia di definire “ GIORNALACCI “, se non si avesse il timore di ripetere gli errori di stile di qualche imbonitore di turno alla Celentano…anche se la sostanza rimane immutata!

 

LA Democrazia è bella, ma va meritata da un popolo in cammino e non sempre si rivela la migliore forma di gestione…..!

 

 

 

 

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