IL SINDACO SULSENTI CHIEDERA’ LA RESCISSIONE DEL CONTRATTO CON LA GEO-AMBIENTE

 I lavoratori ecologici avrebbero rinunziato allo sciopero di lunedì 20 e martedì 21 febbraio, a condizione che avessero ricevuto, prima di lunedì, una delle tre mensilità arretrate. Da parte del datore di lavoro, ovviamente. Che non è il Comune, ma la Geo-Ambiente di Belpasso. Che, per contratto, ha l’onere di anticipare un certo numero di mensilità. Ove la ditta avesse rispettato questa clausola contrattuale, il personale dipendente non avrebbe avuto alcun motivo di astenersi dal lavoro. Ma veniamo agli accordi raggiunti la scorsa settimana, presenti i sindacati, nella riunione che si è tenuta in Prefettura. Lo sciopero sarebbe stato revocato se i lavoratori avessero avuta corrisposta almeno una delle tre mensilità arretrate. Ma così non è stato ed i lavoratori hanno scioperato. Gli adempimenti burocratici perché il Comune accreditasse l’importo di una mensilità alla Geo-Ambiente, hanno fatto slittare il concretizzarsi dell’impegno assunto di qualche giorno. La ditta, come per contratto, avrebbe dovuto comunque provvedere al saldo della mensilità promessa. Ma non l’ha fatto. Non rispettando, ancora una volta, una precisa clausola contrattuale. In base alla quale, dicono da Palazzo “La Pira”, deve fare prontezza di pagamento degli stipendi dovuti ai lavoratori, anticipando le somme necessarie fino a cinque o sei mensilità.

“L’accordo raggiunto – dice il sindaco Sulsenti – era chiaro. Ma la Geo-Ambiente non è stata in grado di onorare gli impegni assunti. Pertanto, al punto in cui stanno le cose, saremo costretti a chiedere la rescissione del contratto per palese inadempienza. Premesso che i lavoratori hanno ragione di protestare, devo anche a fare un’amara considerazione. Che riguarda la leadership sindacale. Inutile sedersi attorno ad un tavolo, alla presenza della massima autorità governativa provinciale, se poi non si riesce a gestire e razionalizzare un ritardo di due giorni. Vi sono momenti del percorso umano, sociale ed istituzionale in cui, aldilà di carte e protocolli, va privilegiata l’etica della responsabilità”.

 

 

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