IL SINDACO SCHEMBARI HA LAVORATO BENE, PAROLA DI PIETRO SAVÀ

Ci ha un po’ spiazzato questa dichiarazione dato, che a farla è stato l’avvocato Pietro Savà che in più occasioni ne ha chiesto, le dimissioni. Ce ne spiega il perché insieme a una “chiacchierata” più ampia su altri argomenti.

R: Ribadisco che su tante cose Lucio Schembari ha lavorato bene e gliene do atto ma sulla questione Mediale è stato debole. Quando la ditta concessionaria del servizio idrico spedisce una lettera agli utenti in cui afferma che il Consiglio Comunale non può autorizzarli utenti a trattenere la quota dei 103 euro, o quando la stessa paventa di chiedere lo stato di dissesto al Comune,  il sindaco dovrebbe adottare una terapia d’urto.

 Deve affrontare la questione o si deve dimettere ? La soluzione di questo problema è stato il suo  cavallo di battaglia per ben due legislature. Un altro punto che spesso mi fa chiedere le sue dimissioni è il non capire chi rappresenta. Qual è la linea politica, quale il consenso al consiglio comunale. Deve risolvere, dal punto di vista politico, le questioni interne oppure uscirne per incompatibilità€? La politica è un’arte nobile. Diversità di anime con diversità di pensiero non vuol dire confliggere.

D: Chi rappresenta a Santa Croce IDV. Ha una sede? Una struttura legale? Politicamente dove vi collocate?

R: Italia dei valori ha una sede in via Castel Sant’Elena. Trentacinque iscritti che pagano regolarmente la tessera. Io sono il coordinatore comunale regolarmente eletto durante il congresso, così come sono stato regolarmente eletto Vice Coordinatore Provinciale agli ultimi due congressi provinciali. Faccio parte inoltre della commissione regionale di garanzia. La nostra collocazione naturale è a sinistra. Certo a Santa Croce la sinistra è frantumata. La buona volontà della coordinatrice Franca Iurato non basta a tenere unito un partito e da recente qualche suo componente ha aderito a un nuovo movimento politico. Mi chiedo tra le altre cose come due consiglieri che sono stati eletti in consiglio con il PD siano contemporaneamente “Insieme per Santa Croce” in consiglio comunale e “Progetto Santa Croce”. Sarebbe necessario capire da che parte stanno, dove vogliono andare e con chi vogliono andare. Manca con ogni probabilità il collante politico.

D: Ideologia politica e questione morale. Eppure il vostro “ padre fondatore”, qualche piccola pecca ce l’ha.

R: Il nostro partito ha una posizione precisa in merito ai condannati. Nessun condannato può essere candidato nelle liste dell’IDV. E chiaro che una semplice informazione di garanzia non può impedire una candidatura, dal momento che una semplice denuncia fa scattare l’iscrizione nel registro degli indagati. Negli altri partiti vengono “ nominati “ soggetti già condannati al fine di sospendere l’esecuzione della pena. Da noi esiste una commissione di garanzia che funziona bene.

Se si riferisce ai problemi che ha avuto il figlio di Di Pietro, le comunico che è stato espulso dal partito. Non siamo in nessuna amministrazione, salvo qualche rara eccezione, e pertanto non promettiamo niente a nessuno. Il nostro ruolo è quello, di essere sentinelle di legalità. Spesso togliamo spazio alle famiglie. Abbiamo raccolto da soli 17 mila firme per i tre referendum in provincia di Ragusa. Il nostro impegno è costante.

D: Referendum,altro punto in questione. Spesso si ha l’impressione che le persone “comuni” non ne recepiscano l’importanza. Se ne parla come di uno spreco di risorse e spesso a parte i grandi temi passati, come aborto e divorzio, non raggiungono il quorum. Come se i referendum li votasse chi li firma e li promuove. A volte nemmeno quelli.

R: Vero che il Referendum ha un costo elevato. Noi avevamo proposto di fare coincidere le date per accorpare i referendum alle amministrative. Un governo di questo tipo, che pensa ai problemi del suo leader, vuole distinguere le date per utilizzare il mezzo della dissuasione. Questo non è un governo per i cittadini. La loro paura è relativa al referendum che ha per oggetto l’abrogazione del legittimo impedimento.

A tal fine, ed in considerazione che il referendum sul nucleare, pur spostando le date, avrebbe portato i cittadini a votare, hanno presentato un emendamento al fine di bloccarlo. Per fortuna c’è ancora il passaggio al Senato e poi deve superare il vaglio della Corte di Cassazione. Che a parere mio non supererà.

 

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