IL SINDACO O MENTE O E’ SMEMORATO

Ho sempre voluto, fortemente voluto, credere che il Sindaco Buscema fosse in buona fede, ma dopo le posizioni assunte circa il “Piano di valorizzazione ed alienazione degli immobili comunali” e le precisazioni fatte, a mezzo stampa, circa il Plesso Scolastico S.Marta sono indotto ad escluderla.

In alternativa la mia opinione sarebbe ben più grave, infatti:

1)   Il consiglio comunale da oltre un anno resta in attesa delle necessarie, imprescindibili, varianti al piano regolatore  per la riqualificazione, valorizzazione e conseguente “maggiore appetibilità” di alcuni degli immobili inseriti nel piano di vendita, per la quale il già Assessore al Patrimonio ed all’Urbanistica, alla presenza del Sindaco, aveva assunto preciso impegno.

2)   Il Sindaco nega, o dimentica, di avere incontrato i rappresentanti di una nota società, che si occupa di valorizzazione del patrimonio immobiliare di enti pubblici,  accompagnati dal consigliere Giovanni Migliore e di avere con gli stessi assunto l’impegno di fornire la documentazione necessaria per la elaborazione di una proposta di alienazione o messa a reddito di immobili di proprietà del Comune di Modica. Di tale incontro e del suo esito posso testimoniare perché il collega Migliore presentandomi gli anzidetti rappresentanti della società me ne ha parlato subito dopo.

Delle due l’una: il Sindaco ha mentito o ha dimenticato?

Se ha mentito potrebbe continuare a farlo non solo con i consiglieri comunali, ma anche con i cittadini; se ha dimenticato una questione che attiene a scelte fondamentali di politica finanziaria, imprescindibili e non più rinviabili ai fini di un serio e concreto risanamento, non sarebbe  “… cosa per la quale …“, come si dice in gergo, non dovrebbe continuare  a detenere la responsabilità di governare una Città, di per se difficile e complicata, oggi oppressa dalla contingente crisi economica.

In entrambe le ipotesi dovremmo dedurre che il Sindaco, lo stesso che si propose agli elettori con lo slogan “la città in mani sicure”, non da ne’ certezze, ne’ affidamento!

C’è di più e di altrettanto grave: nessuna iniziativa politica ha mai assunto, ne’, a mio avviso, assumerà mai per porre argine alle continue prevaricazioni che il Presidente del Consiglio Scarso fa nei confronti dei consiglieri, segnatamente di quelli dell’opposizione.

Forse l’inerzia di Buscema trova giustificazione nella circostanza che l’Avv. Scarso, nell’attuale posizione, non può tuonare contro l’amministrazione, come invece faceva nelle vesti di capogruppo del MPA?

E’ stato promosso per essere rimosso dalla posizione scomoda?

Resta, però, ancora scomodo, tant’è che anche per organizzare gemellaggi o manifestazioni varie l’amministrazione gli deve chiedere il permesso di utilizzare l’aula consiliare! In consiglio da super parters quale avrebbe il dovere di essere non dovrebbe tuonare, ma in sede politica per le cose serie potrebbe, ah se lo potrebbe!! Evidentemente si sente “appagato” dalla carriera politica fin qui fatta!

In più può anche svolgere il “lavoro” che privilegia, quello di tentare di imbavagliare i consiglieri, soprattutto i più riottosi quelli che contrastano la sua vocazione al “GOVERNO AUTORITARIO” dell’assise cittadina, denotante la sua nostalgia per la primitiva appartenenza.

Non ci ha mai convinto, meno che mai oggi con Scarso Presidente del Consiglio, la elaborazione dottrinaria inserita da un tal Benito nella tesi di laurea, secondo la quale al popolo resta solo un monosillabo per obbedire: “SI”!

Il Signor Presidente Scarso da noi consiglieri, che rappresentiamo il popolo, forse pretenderebbe qual cosina in più, “SIGNOR SI”, cioè!

Ma noi abbiamo l’ardire di pensare che la sovranità popolare, che rappresentiamo, non è limitata. Riteniamo, altresì, che i nostri banchi non siano di scuola elementare, che il suo scranno non sia una cattedra e che il luogo dove svolgiamo la nostra funzione consiliare non sia un’Aula di Tribunale!

Non può rimanere inosservato l’attacco del Sindaco nei confronti dei consiglieri di opposizione che accusa di non rispettare le regole, quali, di grazia? Se il Sindaco Buscema sarà meno general-generico e riuscirà a convincermi  darò testimonianza di ravvedimento. In caso contrario, dimostri lui il ravvedimento con il quale, da buon cattolico, dovrebbe avere non poca consuetudine!

Dall’esimio Presidente Scarso mi aspetto un sussulto “di ruolo”, staremmo tutti più tranquilli e svolgeremmo meglio la nostra funzione di servitori della Città!

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